Dopo la gara d’andata dallo scorso 11 ottobre, sabato 23 alle ore 18 ci sarà la gara di ritorno tra la Planet Catanzaro e la LUISS Roma. Appuntamento nella Capitale per i calabresi che si sono imposti nella gara d’andata con il punteggio di 71 a 68. Otto i punti che separano le due squadre in classifica: 20 per la Planet, 12 per la LUISS. Entrambe sono reduci da un periodo positivo. Da una parte coach Paccariè vuole dai suoi ragazzi il terzo successo consecutivo. Dall’altra mister Pullano vuole ritrovare la vittoria esterna, dopo due sconfitte consecutive lontano da casa, per dedicarla al presidente Mimmo Masciari, colpito in settimana da un grave lutto familiare. Il confronto più importante tra le due squadre risale alla semifinale di coppa Italia del 2014. Vinse la LUISS che conquistò poi il trofeo, battendo in finale il Campli Basket. Un successo che rappresenta fin qui il fiore all’occhiello del progetto sportivo messo in piedi, nella stagione 1999/2000, dallo storico e prestigioso Ateneo privato romano. Ad oggi, l’Associazione Sportiva LUISS conta 14 squadre, sia maschili che femminili: 3 di basket, 3 di calcio, 2 di volley, 1 di rugby, 1 di nuoto, 1 di canottaggio, 1 di ciclismo, 1 di vela e 1 di danza. In totale sono oltre 200 gli studenti e le studentesse LUISS che ogni anno praticano sport con la maglia della loro Università. Un successo, quello della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli, non solo nell’insegnamento delle scienze economiche e sociali, giuridiche e manageriali, ma anche nel connubio studio e sport. Il tutto seguendo il modello dei college universitari anglosassoni. Promuovere lo sport ad alto livello e formare la futura classe manageriale. Una “mission” che l’Ateneo porta avanti con determinazione. Ed i risultati di questi anni ne sono la dimostrazione. Un esempio: la squadra di basket ha visto laurearsi, negli anni, oltre 90 studenti/atleti e molti di loro ora ricoprono importanti ruoli dirigenziali, in tante realtà italiane ed europee, continuando a giocare ancora a buoni livelli. Ma come si può entrare a far parte del mondo universitario e cestistico della LUISS? Come nei college americani, tutti gli atleti entrano a far parte del roster solo dopo aver passato le selezioni tecniche (3 giorni di Summer League a luglio, dopo gli esami di maturità) ma, soprattutto, con conditio sine qua non il superamento del test d’ammissione alle Lauree Triennali o Specialistiche o ai Master della LUISS. Una volta entrati a far parte della squadra, scatta l’esenzione totale dalle tasse universitarie. Inoltre, in base alle esigenze del roster, le borse di studio possono essere accompagnate da vitto ed alloggio. Giocare a basket e studiare attraverso una borsa di studio. Chi quest’anno sta vivendo questa esperienza è Andrea Scuderi (nella foto), ex capitano della Planet Basket. Attualmente impegnato in un Master in Project Management, il ventiduenne catanzarese ci racconta come è cambiata la sua vita da quando si è trasferito alla LUISS: “Questa di fatto è l’unica tra le università italiane ad offrire un servizio sul modello universitario americano. Con altri nove compagni usufruiamo della borsa di studio per la pallacanestro. Veniamo tutti da regioni diverse e viviamo insieme in un collegio, unendo il lato prettamente agonistico con quello didattico“. Come si svolge la giornata? “La mattina seguiamo i corsi all’università e la sera ci alleniamo. Non è facile, dopo 6-8 ore di lezione, andare in palestra. Però è anche vero che facciamo qualcosa di diverso dagli altri ed è giusto sacrificarsi ora per avere delle soddisfazioni in futuro”. Gli studi e la passione per il basket iniziati a Catanzaro. Esordio in B a soli 17 anni, fino a diventare il capitano della Planet nella scorsa stagione. Quest’anno la possibilità di vivere l’avventura “americana” alla LUISS: “La società ha capito e condiviso la mia decisione. Volevo fare questo tipo esperienza, che ti arricchisce molto di più del vincere o perdere una semplice partita. La consiglio a chi vuole continuare a fare sport senza dimenticare mai lo studio. Perché per quanto i successi sportivi danno soddisfazione nulla è più gratificante dell’affermarsi a livello universitario”. Ed aggiunge: “Spero che nei prossimi anni in Italia, sull’esempio della LUISS, possano venir fuori altre realtà“. Domani affronterà da avversario il suo vecchio club. Questa volta in campo, dato che ha saltato l’andata per infortunio: “Catanzaro è la mia casa, la mia famiglia. All’andata ho provato i brividi per l’accoglienza che mi ha riservato il pubblico. Se sono qui oggi è merito anche loro. Ma sabato darò tutto me stesso per dimostrare alla LUISS che ha fatto bene a credere nelle mie potenzialità”. Come finisce la partita? “Siamo una squadra molto giovane ma con grande talento. Un bellissimo gruppo che deve solo riuscire ad essere unito in campo come lo è fuori. Ed i risultati arriveranno. La Planet è davanti a noi in classifica e sta facendo un campionato straordinario quindi i due punti con la LUISS non gli servono. Vinciamo noi ed a fine partita offro da bere ai mi ex compagni”. Il modello anglosassone, scelto dallo storico ateneo privato romano, dunque si può trapiantare anche nel nostro Paese. Scuderi, e tutti gli studenti/atleti dell’università, ne sono una dimostrazione. Troppo spesso in Italia, si ha la sensazione che chi concilia lo studio con lo sport non viene apprezzato fino in fondo dall’ambiente scolastico. L’attività sportiva viene vista quasi come una perdita di tempo, dimenticandosi troppo spesso come lo sport non sia solo metafora della vita ma bensì parte di essa. La LUISS da una grande opportunità. Un percorso unico, dove alla fine si ottiene qualcosa che va aldilà del semplice merito sportivo.
Matteo Pirritano