Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in modo efficiente ed eseguire determinate funzioni. Di seguito troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie in ciascuna categoria di consenso.

I cookie classificati come "necessari" vengono memorizzati nel tuo browser in quanto sono essenziali per abilitare le funzionalità di base del sito.... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Wanda Ferro: “La nuova legge urbanistica favorisce pochi imprenditori”

CATANZARO. “La legge urbanistica approvata dal Consiglio regionale certifica, se ce ne fosse ancora bisogno, da un lato l’assoluta incapacità del governo Oliverio di programmare lo sviluppo della nostra regione e dall’altro un disegno – spero inconsapevole – che punta a indirizzare le scelte politiche in favore di soggetti imprenditoriali che, grazie alla nuova normativa, potranno godere di una sorta di monopolio nel settore dell’edilizia”. Lo afferma in una nota la vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro. “Non sembri paradossale, ma le norme transitorie dettate dal novellato art. 65 della legge urbanistica regionale – prosegue – assegnano per legge la destinazione agricola a tutti i suoli comunque denominati, ad eccezione delle zone A e B dei piani regolatori (vale a dire le zone dei centri storici e quelle immediatamente limitrofe) ed alle zone già dotate di piani attuativi approvati, vale a dire alle lottizzazioni per le quali sia stata già sottoscritta la convenzione con il Comune. Questo significa che un normale cittadino che vuole farsi la prima casa non ha altra possibilità che acquistarne una da chi è proprietario di aree lottizzate (in genere molto vaste) e sulle quali si appresta a costruire metri cubi e metri cubi di edifici in regime di monopolio o, al più, in concorrenza con pochissimi altri che “godono” della stessa fortuna. E, se non bastasse, anche chi sino ad ora poteva beneficiare delle previsioni della legge del “piano casa” secondo la quale avrebbe potuto ampliare la propria abitazione o demolirla e ricostruirla con un leggero aumento di volume, rischia di vedere vanificate le proprie aspettative dato che gran parte del territorio della Calabria è diventato zona agricola la cui utilizzazione edificatoria è limitata dai vincoli imposti dalla stessa riscrittura della legge urbanistica”. “Altro che politica di sinistra. Altro che riduzione – aggiunge Ferro – di consumo del territorio. La riduzione di consumo del territorio, che ritengo un obiettivo da perseguire concretamente affinché siano evitati gli scempi del passato, non si consegue con dichiarazioni e proclami, ma con norme effettivamente cogenti che, sia pur per un periodo transitorio molto breve, vietano ogni forma di speculazione edilizia senza alcuna eccezione in favore di questi o di quelli. Occorrono regole certe e chiare, che non si prestino ad interpretazioni in favore di qualcuno o contro qualcun altro, poiché i cittadini e gli imprenditori chiedono di sapere una volta per tutte cosa è consentito fare e non più cosa è vietato, specie se i divieti prevedono eccezioni. Sarebbe utile conoscere su questo la posizione di Confindustria e di Ance, che hanno sempre saputo selezionare imprenditori seri ed onesti abituati ad operare in regime di libera concorrenza e che non possono accettare eccezioni alle regole specie se le eccezioni non valgono per tutti. Le regole sono il sale della democrazia ma, evidentemente, tale principio non pare essere tanto condiviso dal governatore Oliverio, il quale sembra più interessato ad assumere in capo a sé tutti i poteri, anche quelli sostitutivi, dimenticando che da presidente della Provincia di Cosenza conduceva le giuste battaglie perché la Regione conferisse le deleghe alle province”.

 

 

desk desk