In pochi credevano nell’impresa ed invece contro ogni pronostico la più importante manifestazione di golf al mondo, la Ryder Cup, verrà ospitata dall’Italia, a Roma, nel 2022. Lo straordinario lavoro compiuto dalla Federazione nel nome del presidente F.I.G. Franco Chimenti e di tutto il movimento sportivo italiano ha fatto sì che il più grande spettacolo golfistico arrivasse in Italia. Battute Austria, Germania e Spagna. Così lo Stivale entra nell’elite del golf insieme a quei 70 milioni di praticanti in tutto il globo che impazziscono nel colpire in campo aperto una pallina di gomma dura e che hanno trasformato un gioco di nicchia in uno sport popolare. All’inizio del novecento è arrivato nel nostro paese senza però lasciare il segno. Meglio fare gol che mandare in buca una pallina. Oggi però tutto è cambiato e grazie ad un progetto estremamente solido, grazie a sponsor di grande prestigio la grande bellezza di Roma farà da sfondo alla sfida tra i migliori 12 giocatori d’Europa e Stati Uniti nella 44° edizione. Sarà la prima volta, dal 1927, per la Ryder Cup in Italia. Il tutto nella cornice del “Marco Simone Golf Country Club”, circolo di proprietà della famiglia Biagiotti, con sede a Guidonia a soli 17 chilometri dalla Capitale. E con un montepremi da capogiro fissato in 7 milioni di euro. Oltreoceano la manifestazione si è disputata sempre tra Inghilterra ed Irlanda. Solo gli spagnoli erano riusciti ad organizzala nel 1997. Prima di noi toccherà ai francesi, nel 2018. Un evento unico, di grande prestigio, considerando che è il terzo più seguito al mondo dopo Olimpiade e Mondiali di calcio, con oltre 500 milioni di spettatori in televisione. Una macchina organizzativa che costituisce una grande opportunità per diffondere ancora di più nel nostro paese, in maniera capillare, uno degli sport più famosi al mondo che tornerà ad essere disciplina olimpionica proprio in estate a Rio. Sei anni di tempo dunque per diventare tutti appassionati, per spingere l’Europa verso il traguardo più importante: la gloria alla buca 18 con il Cupolone sullo sfondo.
Matteo Pirritano