CATANZARO. “Siamo dinanzi al completo sbando o alla manipolazione politica nel peggiore ‘stilè amministrativo. Anche tra le promesse di trasparenza degli atti e dei provvedimenti e la pratica quotidiana, per questa Giunta regionale, ormai sempre più isolata e per questo forse anche più opaca nelle determinazioni assunte, c’è di mezzo l’oceano”. Lo afferma il consigliere regionale Domenico Tallini. “ E dire – continua – che si tratta di una Giunta tecnica! Ossia composta da personalità non politiche, ma da tecnici di “chiara fama”, così almeno è stato detto al popolo calabrese, i quali avrebbero dovuto almeno garantire impeccabilità nelle procedure amministrative e massima trasparenza. Invece niente di tutto questo. Ho richiesto alla Regione – spiega Tallini – esercitando un mio preciso diritto, per cui ai consiglieri regionali è consentito l’accesso diretto, senza formalità e con relativo rilascio di copie di tutti gli atti e provvedimenti, di poter avere la delibera n 503 del 1 dicembre 2015 avente ad oggetto “Piano di Azione e Coesione – Rimodulazione del Piano Finanziario e approvazione schema di interventi” con cui la Giunta regionale ha finanziato una serie di opere pubbliche. Questo diritto, però, nonostante i miei solleciti, mi viene negato. È rinvenibile sul sito web della Regione il numero della delibera e la data di approvazione, ma l’allegato è incredibilmente omesso”. Per Tallini “L’allegato non è disponibile e addirittura si rischia di far esplodere un “caso”, per consentire alla Giunta regionale di poter rimaneggiare i contenuti della delibera? Oppure la Giunta regionale si è resa conto di averla fatta grossa, non inserendo nell’elenco delle opere da finanziare opere importanti su cui s’era impegnata ad intervenire? A me pare, quale che sia la risposta, che tutto lascia intendere da un lato pressappochismo e un modo di amministrare che ricorda i tempi più bui della politica e dall’altro l’aver ridotto la Regione, l’Ente pubblico più importante della Calabria, in un luogo tutt’altro che di vetro. Una cittadella regionale – dice – non di vetro ma arroccata a proteggere l’azione di piccolo cabotaggio e priva di strategia della peggiore esperienza di governo del regionalismo calabrese”.