ROMA. “L’opinione pubblica percepisce, nel complesso, un miglioramento, ma ribadiamo che dai nostri dati emerge un’Italia a tre velocità: un nord che è ormai fuori dalla crisi, il centro che prova a ripartire, mentre il sud è ancora al palo. Per questo chiediamo al Governo uno sforzo maggiore per il nodo Sud nella legge di Stabilità rinviato alla Camera”: così Confesercenti commenta i dati Istat sulla soddisfazione economica degli italiani. Con riferimento all’indicatore del SEF che analizza la situazione finanziaria delle famiglie, “si evidenzia che è in leggera discesa, a livello nazionale, la quota di famiglie che si dichiara insoddisfatta della propria situazione finanziaria (voce che include, oltre al reddito, eventuali debiti e patrimoni): ad ottobre sono ancora la maggioranza, ma scendono dal 54% al 53%”. Ma sono ancora fortissime le differenze tra le macro-aree del Paese: “Al Nord le famiglie che si percepiscono soddisfatte sono il 58%, al Centro scendono al 45%, mentre al Sud sono solo il 36%. Il 64% dei nuclei familiari insoddisfatti risiede nel Mezzogiorno, il 55% si trova al Centro ed il 42% risiede al Nord. Drammatico è, inoltre, il divario Nord-Sud sul fronte dei redditi. Mentre a livello nazionale prosegue il trend di leggero miglioramento generale del sentiment delle famiglie sulla propria capacità reddituale, ancora circa la metà delle famiglie (anche se la percentuale scende al 48% dal 50% di luglio) segnala che il proprio reddito le consente di pagare appena le spese, senza potersi permettere ulteriori lussi, mentre sale dal 36% al 38% la quota di coloro che sente di avere un reddito tale da garantire una vita senza affanni”. “Ma è soprattutto al Nord e al Centro che si avverte la ripartenza: il 47% (il 44% a luglio) delle famiglie ‘serenè sono settentrionali, mentre il 35% ( il 31% a luglio) risiede nella parte centrale. Al Sud, invece, la crisi è ancora forte: le famiglie serene sono solo il 29%, quelle che segnalano di avere un reddito che non permette di arrivare alla fine del mese sono il 16%, lo stesso valore di luglio, contro il 13% registrato al centro e solo l’8% del Nord” prosegue Confesercenti aggiungendo che “alla luce di questi dati sottolineiamo con forza la necessità di sostenere le famiglie e le imprese delle regioni del Mezzogiorno che vivono ancora pesanti difficoltà economiche e faticano a recepire, rispetto al resto del Paese, i segnali di ripresa”.