Mercoledi scorso era stato fermato dal palo a Scordia. Domenica ha potuto invece far esplodere il suo urlo liberatorio. Davanti a 5000 spettatori Mimmo Zampaglione morde al 94’ e regala all’Asd Reggio Calabria una vittoria fondamentale che potrebbe rappresentare la svolta del campionato. Era troppo importante vincere per la squadra di Cozza questo derby contro un’ottima Palmese seguita al Granillo da 700 fans indiavolati che ha spaventato dal primo all’ultimo i padroni di casa. Fabio al 19’ ed il bomber Piemontese al 41’ lanciano i neroverdi di Rosario Salerno su un 2 a zero che rende merito ad un predominio territoriale evidente. Ma proprio quando l’1/2 neroverde sembrava stendere definitivamente la squadra amaranto, il difensore De Bode con la punta del piede deviava una conclusione dell’ottimo Roselli e dimezzava le distanze. Un episodio fondamentale che tiene il Reggio in partita e gli consente di andare all’intervallo con maggiore fiducia. Ed infatti la ripresa si apre col botto, ancora con Roselli che raccoglie da Tiboni ed esplode un bolide letale per Nania, 2 a 2. Al 70’ è ancora incredibilmente il difensore De Bode ad andare in rete, sempre sugli sviluppi di un corner. Reggio da 0-2 a 3-2! La Palmese si innervosisce e resta in 10 per il rosso a Foderaro al 24’. Ma questa Palmese non molla mai, e dimostra di essere un osso duro. Nonostante l’inferiorità numerica, tre minuti dopo, pareggia con l’esperto Cordiano. A questo punto il Reggio tira fuori l’orgoglio e non si risparmia. Viene premiata nel finale dall’acuto di Zampaglione nell’ultimo assalto, all’ultimo istante, al 94’. Una gioia incontenibile per calciatori e tifosi amaranto. Rabbia e delusione sulla sponda neroverde per uscire sconfitti da una contesa che ha visto un’ottima Palmese che meritava il pareggio. Ride Cozza ed il Reggio sale al settimo posto, a meno 6 dalla Cavese capolista, unica tra le prime ad aver vinto. Mai stata cosi in alto in questo campionato la squadra di Cozza, chiamata domenica a confermarsi ed a vincere sul campo dell’Agropoli.
Manuel Soluri