LAMEZIA TERME. “Ormai sono rimasti gli irriducibili contro la riforma della scuola”. Lo ha detto il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, alla vigilia della manifestazione contro la Buona scuola in programma martedì, parlando con i giornalisti a Lamezia Terme in occasione della presentazione dei risultati della programmazione 2007-2013 e del nuovo Programma operativo “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. “La stragrande maggioranza degli insegnanti e dei cittadini in genere – ha aggiunto – ha apprezzato la riforma perché sta vedendo che sono stati raddoppiati i soldi per il funzionamento delle scuole, sono aumentati gli insegnanti (alla fine assumeremo 180 mila persone, la gran parte nel Mezzogiorno) ed é migliorata la didattica. È diventata abbastanza oggettiva la qualità di questa riforma”. “È chiaro, abbiamo ancora tanta strada da fare – ha detto Faraone – perché ci sono tutti i decreti attuativi e le leggi delega. Su questo, però, chiederemo ancora una mano alla comunità scolastica”. “La scuola, ha proseguito Faraone, in questa stagione, può essere strumento di traino per il Mezzogiorno. Abbiamo tutte le potenzialità per farlo: ci sono insegnanti in gamba ed una comunità che ha voglia di fare, per cui siamo molto fiduciosi. Ci sono risorse aggiuntive per le regioni del Mezzogiorno – ha aggiunto – però dobbiamo finalmente utilizzarle bene. Il tema è innanzi tutto spenderle tutte ma soprattutto spenderle bene perché altrimenti, se non si hanno ricadute utili al territorio, si rischia di girare a vuoto. Invece questi soldi aggiuntivi per le Regioni del Mezzogiorno servono per uscire da una condizione di minorità e finalmente programmare lo sviluppo”. “Dalle scuole – ha detto ancora Faraone – arrivano delle belle idee che per essere sostenute economicamente devono stare dentro una programmazione nazionale. Niente risorse distribuite a coriandoli, dunque, che non lasciano nulla al territorio, ma risorse che devono essere monitorate rispetto alle ricadute che hanno sul territorio”.