REGGIO CALABRIA. “Ritengo necessario ed utile soffermare l’attenzione, ancora una volta, sulla irrisolta vicenda della avvenuta chiusura della casa circondariale di Lamezia Terme e dell’allocazione del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, originariamente confermato a Catanzaro e improvvisamente dirottato verso la città della Piana”. È quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Sinibaldo Esposito. “Anzitutto – prosegue Esposito -si impone una considerazione: il carcere lametino, che è un istituto pregevolissimo anche dal punto di vista storico ed architettonico era uno dei pochi, in Italia, ad essere stato ristrutturato ed adeguato, da meno di dieci anni, agli standard previsti dall’ordinamento penitenziario e risultava pertanto assolutamente idoneo ed adeguato all’utilizzo. Tuttavia, dopo anni di sovraffollamento (finanche, negli anni 2013 e 2014, con il 172% dei detenuti in più rispetto alla capienza: 80 rispetto ai 30 previsti), su decisione del Provveditore Regionale, ancor prima dell’emanazione di un decreto ministeriale (intervenuto soltanto un anno dopo), i 51 detenuti ristretti sono stati trasferiti verso altri istituti e l’istituto penitenziario è stato dismesso ed a nulla sono servite la lunga astensione dalle udienze degli avvocati della Camera Penale di Lamezia, la costituzione del comitato lametino “Riapriamo il carcere di Lamezia” e l’aperta contrapposizione dell’Amministrazione comunale di Lamezia Terme, anche condivisa dal Procuratore della Repubblica e dal presidente del Tribunale”. “A questo punto della vicenda – prosegue il consigliere regionale – si innesta l’altra problematica, relativa alla collocazione del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, individuata, nella Legge 395/90, nella città di Catanzaro (ipotesi ribadita nel “Regolamento di organizzazione del ministero della Giustizia e la riduzione degli uffici dirigenziali e delle dotazioni organiche” approvato nel Consiglio dei ministri dello scorso 27 marzo 2015). All’uopo, il Sindaco di Catanzaro ha formulato diverse offerte di concessione in comodato a titolo gratuito, di prestigiosi immobili. Purtroppo, dispiace dover amaramente constatare che nessun auspicio favorevole, per una idonea e rapida risoluzione della vicenda, pare essere venuto neanche in occasione della recentissima visita in Calabria del Ministro della giustizia Orlando che, in occasione di una conferenza stampa, pur rispondendo a svariate domande sulla situazione della giustizia a Lamezia, peraltro con fumose promesse (nuovo organico, bando per tirocinanti, costituzione di un ufficio per il processo) -che ben vengano ma per ora sono soltanto mere ipotesi- ha invece replicato in maniera approssimativa agli interrogativi relativi alle questioni della riapertura del carcere e della sede del Provveditorato penitenziario, che sono quanto mai attuali. Ciò induce a constatare come, ancora una volta, quando c’è di mezzo la Calabria, si preferisca utilizzare frasi fatte e di circostanza, o perché non si conoscono le reali problematiche o perché si vuole evitare di assumere impegni che si sa già che non verranno mantenuti”.