CATANZARO. Una folla commossa, composta soprattutto da ragazzi e ragazze, ha partecipato ai funerali di Marco Gentile, il diciottenne ucciso a coltellate dal coetaneo Nicolas Sia sabato scorso a Catanzaro. Nonostante la pioggia in centinaia hanno riempito i banchi e il sagrato della chiesa del Sacro cuore del quartiere Lido. Al centro della navata la bara bianca coperta di rose di identico colore. Sopra il feretro la maglia della Juventus e una sciarpa del Catanzaro, a ricordare la passione per il calcio di Marco. Dal pulpito don Mimmo Battaglia durante l’omelia si è rivolto alla madre del giovane ucciso: “Mamma Anna so che forse è ancora troppo presto per chiedertelo ma vorrei che tu prendessi nel tuo cuore tutti questi ragazzi come tuoi figli”. Poi si è rivolto direttamente agli amici di Marco: “Fate in modo che questa morte non sia inutile, seminate nel vostro cuore e in quello dei vostri familiari il seme della pace. Non sporcate le lacrime di dolore con il rancore”. Il vescovo della città, monsignor Vincenzo Bertolone, impossibilitato a partecipare alla funzione, ha inviato una lettera ai familiari che è stata letta al termine della cerimonia funebre. Il vescovo, oltre a stringersi al dolore dei familiari di Marco, ha dedicato un pensiero anche a Nicolas Sia: “Che il Signore lo aiuti a comprendere cosa ha fatto”. L’uscita della bara, portata a spalla dagli amici di Marco, è stata accompagnata da un lungo applauso e dal lancio di palloncini bianchi e neri a forma di cuore.