Il Catanzaro brinda per la prima volta in questa stagione e condanna il Martina alla sconfitta. Alla settima giornata era già forse l’ultima chiamata per il tecnico Massimo D’Urso dopo una falsa partenza in campionato in cui la squadra giallorossa aveva rimediato solo due punti, frutto dei pareggi acciuffati con Foggia e Cosenza. Dopo i tanti malumori che serpeggiavano da diverse settimane, anzi a dire il vero dalla scorsa stagione, la sfida giocata allo stadio Ceravolo ha certificato e sancito la definitiva rottura tra la tifoseria ed il Presidente Cosentino invitato ad andare via tramite uno striscione eloquente apparso nel primo tempo in curva ovest esposto dagli Ultras. Il colpo di testa perentorio dell’attaccante Ingretolli salva l’allenatore siciliano e consente al Catanzaro di vivere una settimana più tranquilla. Ma scoppia un mezzo caso Giampà che nelle dichiarazioni post gara ha espresso con chiarezza il suo pensiero a riguardo del ruolo in cui è chiamato a giocare: “Io giocherei dappertutto, come ho sempre fatto nella mia carriera, ma il mio ruolo è quello di play, in mezzo al campo, non di tornante o di terzino. Se sono di troppo posso tranquillamente andare via a gennaio”.
Il Cosenza non va oltre il pari a Castellammare contro la Juve Stabia. I lupi ambivano a conquistare l’intera posta, consci delle evidenti difficoltà con cui dovevano misurarsi i gialloblu campani, sulla panchina dei quali esordiva il tecnico calabrese Zavettieri. E dopo il vantaggio rossoblù siglato da Criaco al 28’ era venuta l’acquolina in bocca. Ma a spegnere i facili entusiasmi calabresi ci ha pensato Contessa dopo soli cinque minuti. Un pareggio che fa classifica ma che lascia un pò di amaro in bocca anche a mister Roselli il quale ammette che la sua squadra poteva osare di più.
Manuel Soluri