CROTONE. L’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole, è stata assolta da tutti i reati che le venivano contestati nell’ambito dell’inchiesta “Insula”. La sentenza è stata pronunciata oggi dal giudice del tribunale di Crotone. Con lei è stato assolto anche il marito, Francesco Pugliese. Dalle indagini era emerso che in occasione delle consultazioni elettorali amministrative del 2008 la famiglia Arena avrebbe assicurato a Girasole, su richiesta esplicita del marito Francesco Pugliese, l’appoggio elettorale rivelatosi determinante per l’elezione a sindaco. Il pubblico ministero Domenico Guarascio aveva chiesto condanne a sei anni di reclusione ciascuno per l’ex sindaco Girasole e per il marito, Franco Pugliese, accusati di voto di scambio politico-mafioso e turbativa d’asta. Al processo si è giunti dopo l’indagine condotta dalla Guardia di finanza di Crotone che nel dicembre 2013 aveva portato all’arresto dell’ex sindaco e di altre dodici persone. L’accusa aveva sostenuto che in occasione delle elezioni amministrative del 2008, Carolina Girasole, candidata con la lista civica Sinistra Arcobaleno, era stata eletta sindaco con i voti della cosca Arena, ottenuti anche grazie alla mediazione del marito. Girasole quindi, sempre secondo l’accusa, avrebbe ricambiato il favore consentendo che gli Arena coltivassero finocchi su terreni già confiscati dalla magistratura alla cosca. Durante il dibattimento, la difesa di Girasole ha, in diverse circostanze, portato in aula elementi e testimonianze contro la tesi dell’accusa. I giudici hanno anche assolto per il reato di voto di scambio Massimo Arena e Pasquale Arena. Assolti dai reati di turbativa d’asta ed abuso d’ufficio – perché il fatto non sussiste – l’ex assessore Domenico Battigaglia ed il dirigente comunale Antonio Calabretta. Francesco Pugliese, Pasquale Arena e Paolo Lentini sono stati assolti anche dalle accuse di turbativa d’asta ed abuso d’ufficio per non aver commesso il fatto. Assoluzione piena anche per gli imputati di associazione mafiosa: Nicola Arena, Massimo Arena, Pasquale Arena e Franco Ponissa. A quest’ultimo è stata invece inflitta la pena più pesante, quattro anni di reclusione e duemila euro di multa, per il reato di estorsione. Per turbativa d’asta sono stati condannati a tre anni e sei mesi di reclusione e 450 euro di multa Nicola e Massimo Arena, Antonio De Meco e Antonio Guarino.