VIBO VALENTIA. La Corte d’Appello di Catanzaro, nell’ambito del processo “Federica bis” sul decesso di Federica Monteleone, la 16enne deceduta il 26 gennaio 2007 dopo un black out elettrico nella sala operatoria dell’ospedale di Vibo durante un intervento di appendicectomia, ha confermato 4 assoluzioni decise il 28 marzo 2014 dal Tribunale monocratico di Vibo Valentia presieduto dal giudice Manuela Gallo. In particolare i giudici di secondo grado hanno dichiarato “inammissibile” l’appello proposto dal procuratore di Vibo, Mario Spagnuolo, poiché proposto quando il reato contestato agli imputati era ormai prescritto. Escono così assolti pure in secondo grado “per non aver commesso il fatto”: Filomena Panno, ex direttore amministrativo dell’Asl di Vibo (avvocato Antonio Feraco), Benito Gradia (avvocati Enzo Gennaro e Valerio Grillo) e Giovambattista De Iorgi (avvocato Enzo Trungadi), i due chirurghi che hanno operato Federica, e l’infermiere Mario Silvestri (avvocato Angelo Spasari). Anche la Procura generale di Catanzaro si era espressa per l’inammissibilità dell’appello proposto a settembre 2014 dal procuratore di Vibo, Mario Spagnuolo, poiché i reati contestati erano già prescritti a luglio 2014. I familiari di Federica Monteleone si erano costituiti parte civile con l’avvocato Enzo Cantafio. Per il decesso di Federica la Cassazione ha già condannato in via definitiva altre sette persone.