VIBO VALENTIA. La Cisl di Vibo Valentia esprime forte e netta contrarietà rispetto alla decisione assunta dal Governo di chiudere la Prefettura accorpandola a quella di Catanzaro. “Non è pensabile – afferma il segretario provinciale Pino De Tursi – che un territorio con un elevatissimo tasso di criminalità possa essere privato da presidi strategici, veri e propri punti di riferimento per tutti i cittadini. Ci permettiamo di ricordare che proprio il Presidente del Consiglio in occasione della sua visita in Calabria ha ribadito il forte impegno del Governo nei confronti della nostra Regione, alle prese ancora oggi con una situazione di grave precarietà a livello economico, sociale, produttivo ed occupazionale, rispetto alla quale risulta del tutto incomprensibile che con un tratto di penna si cancelli, nei fatti, la presenza sul territorio Vibonese di una Istituzione, che ha sempre rappresentato un baluardo di legalità e di presenza dello Stato. Tutto ciò peraltro accade in una provincia, quella Vibonese, in cui, al contrario, l’azione dello Stato dovrebbe essere ulteriormente intensificata anche alla luce dei continui sbarchi di migranti al porto di Vibo Valentia”. “La Cisl – prosegue la nota – è fortemente preoccupata per l’irrazionale decisione assunta dal Governo esprime tutta la propria indignazione contro la soppressione della Prefettura di Vibo, convinta di rappresentare il sentimento di un’intera comunità, assillata da mille problemi ed oggi orfana di un presidio dello Stato. Una comunità a cui non è stata nemmeno concessa la possibilità di rappresentare le proprie ragioni visto che il provvedimento è stato calato senza un coinvolgimento delle Istituzioni locali e del mondo sociale ed imprenditoriale. La CISL rivolge un forte appello ai Parlamentari Calabresi e alla Giunta Regionale per una loro forte e decisa azione nei confronti del Governo centrale, affinché possa recedere dalla decisione in quanto il territorio Vibonese per le sue pecularietà socio – economiche non può essere privato da un cosi importante e strategico presidio dello Stato”.