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Lo Schiavo: “A rischio gli stipendi dei lavoratori dell’impianto dei rifiuti di Alli”

Lo Schiavo: “A rischio gli stipendi dei lavoratori dell’impianto dei rifiuti di Alli”

 

“Occorre accendere i riflettori, ancora una volta, sulla preoccupante situazione che riguarda l’impianto di trattamento dei rifiuti di Alli, nel catanzarese. I 34 lavoratori in forza ad Alli Scarl, la società che lo gestisce, già a partire dal mese corrente rischiano di veder seriamente compromesso il pagamento dei propri stipendi”. È quanto afferma, in un comunicato, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti. “La circostanza che si è venuta a creare – aggiunge Lo Schiavo – è frutto dei rapporti che da tempo intercorrono tra il gestore e l’ente committente, l’Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria (Arrical), il nuovo ente regionale che avrebbe dovuto rappresentare la panacea di tutti i mali da cui è storicamente afflitto il sistema. Secondo quanto asserisce la stessa società appaltatrice, a determinare l’attuale situazione sarebbero i mancati pagamenti, da parte di Arrical, per gli interventi sull’impianto e la sua gestione, così come il mancato aggiornamento delle tariffe di esercizio. Fattori che avrebbero portato la società a sopperire ai costi di gestione e del personale con risorse proprie. Ciò che è certo è che, se non si interverrà al più presto, il funzionamento dell’impianto e la retribuzione dei lavoratori saranno inevitabilmente messi a rischio”. “È dunque urgente – sostiene ancora il consigliere regionale – che le parti in causa trovino, in maniera responsabile, una soluzione equa, efficace e duratura, anche alla luce degli impegni assunti di fronte alle organizzazioni sindacali. A farne le spese non possono essere sempre i lavoratori. Sul piano politico, infine, non posso far a meno di osservare come della famosa rivoluzione nella gestione dei rifiuti in Calabria, annunciata con enfasi dal presidente Occhiuto, che della costituzione di Arrical ha fatto una colonna portante, ad oggi non vi sia alcuna traccia. Ora però è il momento di intervenire per restituire ai lavoratori la necessaria serenità e per garantire il corretto funzionamento dell’impianto”.

 

 

 

 

 

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