Alessandra Baldari (Fp Cgil): “Sugli infermieri da Occhiuto soltanto degli spot”
La segretaria generale della Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari, replica sul caso degli infermieri inidonei sollevato dal presidente Occhiuto. “Stupisce e sconcerta -scrive in una nota- l’ennesimo spot del Commissario ad acta per il Piano di rientro dal debito sanitario della Calabria, presidente Roberto Occhiuto. Ancora una volta, -dice- il presidente, forse per giustificare le prescrizioni e reprimende contenute nell’ultimo verbale dei Ministeri affiancanti riguardo la mancata garanzia dei LEA, e in particolare le somme non spese e le mancate assunzioni, esterna dichiarazioni preoccupanti, velate di minacce, sottendendo che nelle Aziende Sanitarie e Ospedaliere della Calabria vi sia un numero esorbitante di lavoratrici e lavoratori illecitamente dichiarati inidonei. Lo fa riferendosi agli infermieri e non -sottolinea- per le altre figure professionali che, invero, probabilmente ci sono. Ma nel farlo, in primis, -scrive Baldari- esprime una grossolana inesattezza, affermando che questi dipendenti “non lavorano” e questo, se fosse davvero così, chiamerebbe in causa pesanti responsabilità aziendali che consentono ad un numero esorbitante di persone di non contribuire alla vita delle Aziende così in sofferenza proprio per mancanza di personale”. Ma, prosegue la nota, “l’aspetto più sconcertante di questa vicenda è che il Commissario possa ignorare, e nulla abbia fatto in tutto questo tempo di governo e risanamento del servizio sanitario regionale, quali siano i compiti e i doveri del datore di lavoro circa gli adempimenti di sorveglianza sanitaria prescritti dalla legge che comprendono “l’insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa. Non neghiamo evidentemente che ci possano essere casi di inidoneità costruita ad arte per favorire legami di clientela con la politica o aree di potere che si affermano dentro le aziende anche con queste modalità, ma in tal caso vanno perseguite e questo è possibile farlo solo attraverso la puntuale applicazione della legge che ad oggi presenta invece falle ampie di inadempimenti che aprono i varchi alle situazioni illegittime la cui responsabilità non è ascrivibile alle lavoratrici e ai lavoratori, facendo di tutta l’erba un fascio, ma a chi governa le Aziende e a chi dovrebbe esercitare il controllo su tale governo. Tutto ciò – conclude – ricade sui professionisti che continuano a garantire i servizi con sacrifici immani e sui cittadini in relazione alla quantità e qualità dei servizi, per questo non smetteremo di lottare per cambiare questo sistema dal quale emerge sempre più chiaramente che la mancata volontà di governo e l’approssimazione generano buona parte dei disservizi e della mancata erogazione dei servizi a garanzia di diritti costituzionalmente garantiti”.