CASSANO ALLO IONIO. “L’immagine di quel bambino siriano sulla spiaggia io la definisco l’icona del disastro antropologico, l’icona della barbarie, l’icona dell’inciviltà”. Lo ha detto il Vescovo di Cassano allo Ionio, mons. Francesco Savino. “Siamo nel terzo millennio – aggiunge – e assistiamo a fratelli migranti che muoiono in furgoni, in una valigia, in una stiva, che muoiono in un barcone, nel mare Mediterraneo che oramai è diventato un cimitero liquido. Come è possibile ancora immergersi o bagnarsi nelle acque del Mediterraneo che odorano di morte di tanti fratelli e sorelle? Ora siamo, a mio avviso, a una svolta. Indubbiamente c’è stata una sottovalutazione. Ci sono ritardi enormi rispetto al problema, c’è un’Onu che non ha fatto la sua parte, c’ è un’Europa che ha lasciato l’Italia e la Grecia da sole”. “Nelle ultime ore mi sembra che ci sia uno scatto di responsabilità e un minimo di risveglio della coscienza europea. Io sono convinto che sull’immigrazione si gioca il presente e il futuro della democrazia e sull’immigrazione si gioca la civiltà”. “Sulla questione dell’immigrazione vorrei che si aprisse una riflessione anche su un problema serio che è quello della vendita e del commercio massiccio delle armi”, ha aggiunto il Vescovo di Cassano allo Ionio, mons. Francesco Savino. “A tal proposito – aggiunge – vorrei porre una domanda che ho l’impressione che furbescamente nessuna si è posta. Qualcuno dice che dobbiamo fermare a monte il fenomeno. Io mi chiedo: forse non ci sono anche industrie belliche italiane che fanno soldi vendendo armi e proiettili lì dove oggi sono in atto i conflitti? Ma perché bisogna essere ipocriti? Cosa succede nei paesi africani? Cosa succede in Siria? Chi fabbrica armi e chi vende le armi? Chi vende armi in Nigeria? Chi vende armi all’Isis? Chi vende armi al Califfato nero? Chi vende armi a tutti coloro che poi creano le condizioni della fuga degli immigrati profughi che fuggono dalle guerre, dalle persecuzioni e dalla fame. Io voglio porre una domanda seria che ho posto anche a Papa Francesco tempo fa. Chi specula vendendo le armi? Forse l’Italia è esente dal problema della vendita delle armi e dei proiettili? Apriamo una riflessione su questo argomento”. “Si dovrebbe fare un embargo – conclude mons. Savino – di ogni forma di commercio delle armi rispetto a quei Paesi e a quei gruppi che grazie alle armi poi diventano forti e creano le condizioni della fuga di tanti fratelli migranti”.