Dopo la manifestazione del sette maggio scorso, che ha visto la partecipazione di mille tirocinanti provenienti da tutti gli enti utilizzatori sparsi sul territorio regionale, ci saremmo aspettati qualche presa di posizione più incisiva, un impegno maggiore nei confronti di una problematica che riguarda così tanti calabresi e le loro famiglie. La vertenza, infatti, si trova ora in una sorta distallo: il pur apprezzabile passo avanti di febbraio che ha visto il riconoscimento alle deroghe assunzionali per i tirocinanti calabresi difficilmente potrà trovare concreta attuazione a fronte della mancanza di copertura economica. La disponibilità di 5 milioni sui 65 necessari potrà portare, a secondo dei casi, o all’odiosa roulette di dover scegliere quei pochi tirocinanti che potranno essere assunti, discriminando tutti gli altri, o al completo immobilismo da parte degli Enti. Per questo riteniamo che decreti attuativi o note ministeriali che prevedono solo la procedura formale per gli Enti, non possano essere sbandierati come grandi risultati, e lo ripetiamo adesso, dopo averlo già detto altre volte quando si è esagerati con gli annunci via social.