Elezioni provinciali in Calabria: due amministrazioni al centrosinistra, una al centrodestra
CATANZARO. Due Province al centrosinistra e una al centrodestra. È questo l’esito complessivo del voto di secondo livello in Calabria, dove domenica si è votato a Catanzaro, Cosenza e Crotone. Un dato che ribalta la posizione di partenza. A Cosenza, infatti, la Provincia amministrata dal centrosinistra con Mario Oliverio, candidato della coalizione alle elezioni regionali del 23 novembre, passa al centrodestra. La vittoria è andata all’attuale sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, sostenuto da Forza Italia, con il 39,81 per cento dei voti. Dietro di lui è arrivato il sindaco di Rende, Marcello Manna, vicino al Nuovo centrodestra e sostenuto da un’aggregazione civica, il quale ha ottenuto il 34,28 per cento dei voti. Terzo il candidato del centrosinistra, Gianni Papasso, sindaco di Cassano allo Jonio, fermo al 25,91%. Cambio anche alla guida della Provincia di Catanzaro. Nel capoluogo di regione la vittoria è andata ad Enzo Bruno, segretario provinciale del Pd, il quale ha ottenuto il 41 per cento dei voti. Tommaso Brutto, candidato del centrodestra, ha conquistato il 30 per cento dei suffragi, mentre Leo Procopio, sindaco di Montauro sostenuto da una coalizione civica ha guadagnato il 19,7%. Bruno succede a Wanda Ferro, presidente di centrodestra negli ultimi dieci anni e candidata di Forza Italia alla presidenza della Regione. Vittoria al fotofinish a Crotone, dove il sindaco della città, Peppino Vallone, presidente regionale del Pd, ha vinto con il 48,6% dei voti nei confronti del sindaco di Cirò Marina, Roberto Siciliani, che si è fermato al 46,6%. Vallone succede a Stano Zurlo, esponente del centrodestra. In tutte e tre le realtà non sono mancate le polemiche e gli attacchi incrociati per sospetti su voti incrociati e mancati sostegni ai candidati ufficiali dei partiti. La situazione più tesa a Catanzaro, dove il sindaco della città Sergio Abramo e un suo ex assessore, Massimo Lomonaco, sono stati protagonisti di una violenta lite dopo le accuse di “tradimento”. Entrambi sono finiti in ospedale con alcuni giorni di prognosi. A Vibo Valentia si era votato lo scorso 28 settembre con l’elezione di Andrea Niglia, del centro-sinistra. Anche in quel caso non erano mancate polemiche e spaccature nei partiti con scambio d’accuse su accordi trasversali. A Reggio Calabria, città metropolitana, il cui consiglio comunale è stato commissariato per infiltrazioni mafiose, si voterà il 26 ottobre per la scelta del sindaco.