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Dipendenti di Almaviva di Rende scrivono a Mattarella: “Meritiamo dignità”

Dipendenti di Almaviva di Rende scrivono a Mattarella: “Meritiamo dignità”

 

I dipendenti della sede di Rende di Almaviva Contact Spa, azienda operante nei servizi di call center, hanno scritto una lettera aperta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere la sua attenzione sulla loro situazione di cassintegrati dopo che la società ha chiuso l’attività nel 2022. “Almaviva, attualmente leader in Italia nel settore della tecnologia informatica e della digitalizzazione – scrivono i lavoratori che sono una trentina – è stata la nostra azienda sin dal 2012 e fino al 2022. Anni di lavoro, durante i quali ci siamo specializzati nei ruoli più disparati; da operatori back office, formatori, team leader. Abbiamo lavorato per commesse di grandi aziende a partecipazione statale quali Tim e Alitalia, per poi passare al servizio Millemiglia Alitalia per finire al numero 1500 del ministero della Salute. In questa triste vicenda non siamo soli, perché ne fanno parte anche i colleghi delle sedi di Milano, Napoli, Palermo e Catania, per un totale di circa 700 lavoratori, oltre ai più vicini colleghi calabresi dell’Abramo Customer Care. Ma mentre nelle altre regioni, le istituzioni sono state presenti, probabilmente dato l’alto numero di addetti coinvolti, e hanno partecipato attivamente a tutte le riunioni ministeriali sulla vertenza, facendo anche proposte di incentivi solidali ai lavoratori, qui in Calabria assistiamo ad un silenzio assordante da parte delle istituzioni, aggrappati alla sola speranza nelle azioni delle cosiddette politiche attive. Inoltre siamo stati privati della ‘clausola sociale’ che ha permesso alla maggior parte dei nostri colleghi di transitare nel frattempo in altre aziende solide restando nella nostra regione e di mantenere il lavoro”. “Pochi giorni fa – affermano – siamo venuti a conoscenza attraverso i media, della vertenza aziendale di Abramo Customer Care e della possibilità di un progetto di riqualificazione professionale nel settore della pubblica amministrazione, per i suoi 1000 dipendenti; di questo comparto facciamo parte anche noi Egregio Presidente, e seppur pochi, abbiamo il sacrosanto diritto al lavoro, come recitano l’art.1 e art.4 della Costituzione Italiana. Comprendiamo che non è suo onere e neanche sua competenza, risolvere una crisi aziendale, ma noi siamo abituati a lavorare e non chiediamo altro se non di continuare a farlo, con lo stesso zelo e impegno che ci contraddistinguono. Siamo calabresi e vogliamo restare in Calabria. Caro Presidente, il momento è difficile e noi siamo pronti a tutto pur di difendere il nostro futuro e quello dei nostri figli. Intervenga Presidente, non lasciando che sentimenti di angoscia e rassegnazione prevalgano sulla speranza. Stiamo tenendo duro ogni giorno, cercando in tutti i modi di mantenere il sorriso, per i nostri figli e per la nostra famiglia”. “Il tempo stringe – concludono i lavoratori Almaviva – e solo lei, Presidente, può cambiarne stabilmente la rotta. Con lo stesso spirito di lotta e di coraggio che accompagna la nostra ormai sopravvivenza, confidiamo nella sua attenzione e nel suo sincero aiuto. Meritiamo dignità e rispetto, fiduciosi che non saremo abbandonati”.

 

 

 

 

 

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