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Il sottosegretario Ostellari in Calabria: “C’è l’attenzione del ministero sulle problematiche delle carceri”

Il sottosegretario Ostellari in Calabria: “C’è l’attenzione del ministero sulle problematiche delle carceri”

 

“L’attenzione del ministero” alla Calabria e alle problematiche delle “carceri italiane che accolgono e custodiscono donne e uomini privati della libertà, ma non della loro dignità” è stata assicurata dal sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari che nella sede della Cittadella regionale ha incontrato prima il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso e poi quello della Giunta Roberto Occhiuto. Mancuso ha colto l’occasione dell’incontro per rappresentare a Ostellari, “assodato il suo apprezzabile impegno sulla questione”, le problematiche del sistema carcerario della Calabria. “Problemi – ha detto Mancuso – come il sovraffollamento, le carenze di organico della Polizia penitenziaria e il moltiplicarsi di eventi critici in tutti i 12 istituti penitenziari, richiedono un tempestivo intervento. Consapevoli che la tutela dei diritti delle persone detenute e il benessere dell’intera comunità penitenziaria necessitano in Calabria di energie e risorse al fine di poter essere garantiti ed attuati”. Al sottosegretario il presidente dell’Assemblea calabrese ha consegnato la lettera sulle condizioni delle carceri calabresi di recente inviata – congiuntamente al Garante regionale dei detenuti Luca Muglia – al ministro Nordio e al capo del Dap Russo. Ostellari ha sottolineato come “anche in campo giustizia ci sia bisogno di fare molto. Lo stiamo facendo e non è facile, ma l’impegno è massimo, anche in ambito dell’esecuzione penale che necessita di un messaggio chiaro ai detenuti e ai cittadini”. “Siamo qui – ha sostenuto Ostellari – per vedere le strutture e valutare azioni comuni con la Regione perché esiste anche la problematica della sanità che ci preoccupa, ma abbiamo ricevuto una risposta assolutamente positiva a livello di collaborazione. C’è il tema dello strumento vero di rieducazione che è costituito dal lavoro. Basta con i detenuti all’interno delle carceri che magari guardano il soffitto. Investiamo di più sul lavoro che è l’unico strumento che fa rieducazione e consente ad un detenuto di imparare qualche cosa e che quando sconta la sua pena esce anche dal circuito criminale”. Per il sottosegretario “il compito del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria è collaborare al pieno recupero dei detenuto e al successivo reinserimento. Auspico che oltre alla soluzione di problemi annosi su cui stiamo intervenendo, per concretizzare le previsioni dell’articolo 27 della Costituzione, si possano coinvolgere altri attori: imprese e aziende italiane, che scelgano di formare e avviare al lavoro detenuti e persone sottoposte a misure restrittive. Di recente è stato siglato un protocollo d’intesa (‘Mi riscatto per il futuro’) tra gruppo Fs e ministero della Giustizia, per il reinserimento sociale dei detenuti. Alle iniziative che anche in Calabria sono state avviate in questa direzione, come il Laboratorio di pasticceria nel carcere Ugo Caridi di Catanzaro, occorre dare il sostegno di cui abbisognano”.

 

 

 

 

 

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