Riunito on line il Comitato a difesa dell’Ospedale di Lamezia
Prima riunione online per i componenti del comitato civico “La sanità che vogliamo” costituito a difesa dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme. “Il sodalizio, voluto fortemente dalla consigliera regionale Amalia Bruni – è detto in un comunicato diffuso dalla stessa Bruni – conta già un bel numero di adesioni tra semplici cittadini, rappresentanti di associazioni, sindacalisti, medici ed operatori sanitari in genere. Il primo incontro, svoltosi in piattaforma, è servito a ribadire i punti salienti da trattare già nei prossimi giorni. Domani, 27 marzo 2024, la consigliera Bruni che è vicepresidente della commissione sanità a Palazzo Campanella, relazionerà durante i lavori dell’assemblea regionale facendosi portavoce delle istanze emerse nell’assemblea pubblica tenutasi il 20 marzo scorso e nella riunione di ieri sera, in collegamento web. Oggetto del contendere è il Dca 69 emesso dal governo regionale; un documento che, come è noto, prevede la soppressione di unità semplici e complesse in tutta la regione”. “Si tratterebbe dell’ennesimo taglio drastico – riporta ancora la nota – in pieno stile spending review, che penalizzerebbe in maniera nefasta il nosocomio cittadino già depotenziato e depauperato in questi ultimi anni”. “Se il Dca 69 non verrà ritirato andrà in vigore già dal 15 aprile prossimo – ha detto Amalia Bruni – in Consiglio regionale ne chiederò il ritiro per evitare che il nostro ospedale subisca altre drammatiche espoliazioni”. La consigliera regionale ha anche riferito di un prossimo incontro col commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, il generale Antonio Battistini, a cui presenterà l’elenco delle richieste per quanto riguarda la sanità lametina. “Nel corso del dibattito via web in molti – è scritto ancora nella nota – hanno sollecitato l’interessamento degli amministratori, sia lametini che degli altri centri vicini; si ritiene necessaria oltre che urgente la convocazione della conferenza dei sindaci, visto che i primi cittadini hanno anche il ruolo di autorità sanitaria sui rispettivi territori”.