Il tema delle discriminazioni nei luoghi di lavoro è “terribile, e troppe volte scivola in una ipocrita normalità accompagnata da una strisciante violenza e un silenzio spaventato e spaventoso”, ma in generale, la situazione calabrese, “non è del tutto negativa”. A dirlo la presidente dell’Osservatorio regionale contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro Ornella Cuzzupi presentando la prima relazione annuale dell’organismo istituito con legge regionale dal Consiglio regionale, a poco meno di un anno dalla sua prima riunione, il 10 maggio dello scorso anno. Una relazione nella quale viene indicato un intenso programma di lavoro per la realizzazione delle finalità per le quali lo stesso osservatorio è stato istituito. Un programma che si basa su un dettagliato lavoro di ricerca: oltre 70 pagine di dati e grafici che descrivono la situazione, pur tra tante difficoltà nel reperire i dati, in tema di discriminazioni, infortuni sul lavoro, disparità di genere e malattie professionali. Affiancata dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso Cuzzupi ha dato conto del lavoro condotto nei primi 10 mesi di vita dell’Osservatorio. “Si è scelto innanzitutto – ha detto Cuzzupi – di garantire tutte le necessarie coperture a chi decidesse di denunciare, e affermata la irrinunciabilità di creare un terreno fertile atto a far crescere meglio la pianta della legalità e del rispetto”. La seconda parte della relazione la presidente dell’osservatorio l’ha dedicata alla raccolta dei dati “che ci ha permesso – ha detto – di tratteggiare il tessuto produttivo calabrese e le sue caratterizzazioni. Una economia connotata da una forte vocazione agricola e di attività imprenditoriali definibili micro e o piccole. Le prime – ha rilevato – fortemente attanagliate da numerose problematiche, in cui il panorama dei diritti e di opportunità viene troppe volte ignorato sull’altare della produttività e su logiche di conduzione ormai superate, senza ignorare, accanto a questo, l’altra realtà, quella dell’economia illegale, non osservata, che pesa il 19% circa del valore aggiunto complessivo”. Altri temi presi in esame dalla relazione, quello degli incidenti sul lavoro, ha sottolineato Ornella Cuzzupi, “nella convinzione di una più adeguata politica di sicurezza sul lavoro, perché un lavoratore che non opera in sicurezza è, di fatto, un lavoratore discriminato”.