“La giustizia è degli uomini e, quindi, può anche sbagliare. L’importante è porre riparo a eventuali errori, approfondendo la conoscenza dei fatti, senza prevenzione e con il rispetto del fondamentale principio dell’innocenza fino a che il processo non giunga alla sua conclusione”. Lo afferma, in una nota, l’avvocato Armando Veneto, ex deputato e parlamentare europeo dell’Udeur, commentando la sentenza con cui nei giorni scorsi la Corte d’appello di Catanzaro lo ha assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione in atti giudiziari, aggravata dalle modalità mafiose, dopo che in primo grado, in abbreviato, il Gup lo aveva condannato a 6 anni di reclusione. “Una missione che l’Avvocatura deve svolgere – aggiunge Veneto – con dignità e fermezza perché l’assoluzione conseguita possa essere occasione di un confronto vissuto con stile e con la garanzia della libertà del giudice, senza mai trascendere in preconcetti, superficialità e opportunismi. Certo i 4 anni di sofferenze che ho vissuto non mi saranno ripagati. Ma serviranno per rafforzare la battaglia quotidiana per la tutela dei diritti dei cittadini con rinnovato vigore. Battaglia che ho portato coerentemente avanti nel corso di tutta la mia attività professionale e nell’adempimento degli incarichi pubblici da me rivestiti”.