Le Federazioni regionali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil della Calabria hanno inviato ieri mattina una missiva rispetto alla ennesima proposta di modifica alla legge regionale sulla bonifica. Una comunicazione indirizzata alla politica calabrese e ai vari soggetti istituzionali competenti comprese le Organizzazioni Professionali Agricole, nella quale è stato anche proclamato lo stato di agitazione del settore. «Una posizione chiara -dichiarano in una nota stampa i Segretari Generali Michele Sapia (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil)- contro una scelta che mortifica il confronto sindacale e le norme vigenti e contrattuali del comparto della bonifica, rischiando di sminuire gli stessi principi di partecipazione e democrazia. Il riferimento è alla proposta di legge n. 264/12, approvata all’unanimità nel corso della seduta della I Commissione del Consiglio regionale di lunedì, che apporta modifiche anche alla legge regionale n. 39/2023 che riguarda il sistema della bonifica regionale. Siamo fortemente preoccupati -sostengono i sindacalisti- rispetto alla previsione di depennare il confronto sindacale su tematiche che interessano il personale dipendente del Consorzio della Calabria e, così, svuotare il ruolo di un organo partecipativo qual è il Consiglio dei delegati, specialmente durante un tavolo regionale aperto con la struttura commissariale del Consorzio della Calabria. Chiediamo con forza un confronto concreto e responsabile, non scelte che limitano partecipazione, democrazia e creano ulteriore confusione sui luoghi di lavoro. Difatti -spiegano i sindacalisti- se la proposta di legge venisse convertita in legge, andrebbe a svilire il confronto con le organizzazioni sindacali, ad esclusivo vantaggio dell’Ufficio di Presidenza e Direttore generale del Consorzio unico, su importanti provvedimenti che riguardano i lavoratori e le lavoratrici, tra cui applicazione degli ammortizzatori sociali e modifiche contrattuali. Tutto ciò in palese contrasto con le norme contrattuali vigenti e rispetto all’attuale fase di confronto sinora avviato. Poco chiara è inoltre -secondo i sindacati Cgil, Cisl e Uil- la previsione inserita sulla volontà di assumere sul Consorzio solo determinati oneri dei rapporti di lavoro, senza individuare a quali si riferisce. Constatiamo -continua la nota- che le tanto proclamate buone intenzioni da parte della Regione Calabria di voler promuovere, in questo fondamentale quanto articolato settore, la partecipazione e il confronto, al momento sono state smentite. Pertanto -concludono Sapia, Vaiti e Barbalaco- chiediamo scelte che rafforzino il concetto di fare sistema per affrontare criticità e opportunità a sostegno del lavoro e della contrattazione per un settore strategico per l’agricoltura calabrese, attività di lotta al dissesto idrogeologico e gestione delle risorse idriche. Senza risposte immediate e chiare, lo stato di agitazione potrà sfociare in ulteriori e differenti iniziative sindacali con possibili disagi anche rispetto alla programmazione della prossima stagione irrigua».