Almeno un centinaio i trattori sono arrivati ieri davanti alla Cittadella regionale di Catanzaro per protestare contro le regole comunitarie e contro l’aumento dei costi di produzione in agricoltura. A organizzare la manifestazione, che segue la mobilitazione messa in atto già da lunedì, sono i componenti del Movimento Territorio e agricoltura, che raggruppa produttori e allevatori. I manifestanti, provenienti da tutta la Calabria, sono giunti da Lamezia Terme e da Botricello a bordo dei loro mezzi, bloccando letteralmente sia la statale 106, sia la statale 280 a partire dalle 8 del mattino. La protesta, nel percorso per raggiungere la sede della Giunta regionale, ha anche ostacolato l’arrivo in pullman con alcuni studenti universitari costretti a proseguire a piedi per raggiungere le loro facoltà. L’intento degli agricoltori, che hanno marciato a passo d’uomo e suonando i loro clacson, era proprio quello di creare enormi disagi alla circolazione. “Insetti nella farina, latte sintetico, dove arriveremo? Non possiamo proprio accettare – hanno spiegato alcuni organizzatori- che tutto questo possa entrare nel nostro Made in italy. Le nostre aziende da anni si basano sul biologico ed è questo che vogliamo tramandare ai nostri figli che, come noi, hanno creduto in questa realtà”. Con slogan come “Se anche oggi hai mangiato ringrazia un agricoltore” e l’L’agricoltura è vita” i manifestanti chiedono al governo regionale di supportarli con quello nazionale “che non comprende proprio il settore e la base dello sciopero e della protesta”. Una protesta, sottolineano, che riguarda le norme comunitarie sull’etichettatura dettagliata dei prodotti, l’aumento del costo del gasolio, la gestione dei consorzi di bonifica e l’aumento degli interessi bancari. Gli agricoltori si sono incatenati per bloccare l’uscita dei dipendenti della Cittadella regionale. Una delegazione ha chiesto di incontrare l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo, che ha accettato e li sta ascoltati, perché si faccia portavoce con il ministro Francesco Lollobrigida. “I motivi della protesta -ha spiegato Matteo Talarico del Movimento Territorio e Agricoltura- sono tanti: dall’aumento del costo del gasolio agricolo, alla risoluzione del problema dei cinghiali per cui ci prendono solo in giro, ma anche i consorzi di bonifica inesistenti che mandano solo cartelle esattoriali, i costi di produzione e l’abolizione dell’irpef sui terreni agricoli per cui dovremmo pagare una tassa di possesso in base agli ettari posseduti e non in base al fatturato, quindi anche se non produco devo pagare, il che vuol dire uccidere l’agricoltura”.
Agricoltori, verso un “tavolo tecnico” con Occhiuto
Basta blocchi sulla statale 106 in cambio di un incontro con il presidente della Regione, Roberto Occhiuto. E’ quanto si è stabilito in Prefettura a Crotone a seguito di un incontro tra una delegazione degli agricoltori che hanno protestato nell’ambito della mobilitazione nazionale indetta dal Movimento Territorio e agricoltura, che raggruppa produttori e allevatori. Mentre lunedì oltre 250 trattori si erano messi in marcia sulla statale, ieri mattina a Crotone gli agricoltori avevano bloccato con i loro mezzi la statale 106 ai due ingressi della città, quello nord nella zona di Passovecchio e quello sud in località Poggio Pudano lasciando passare solo i mezzi per le emergenze. La protesta vuole accendere i riflettori sulle normative Ue che penalizzano l’agricoltura soprattutto nei paesi del sud Europa, Italia in primis. In particolare è rivolta contro le cosiddette normative Green della Comunità europea, contro il caro carburanti e le speculazioni sulle produzioni. Il prefetto Franca Ferraro, considerato il blocco in atto a Crotone, ha deciso di convocare una delegazione di agricoltori. Presenti all’incontro anche il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, il Questore Marco Giambra e il vice presidente della Provincia di Crotone, Fabio Manica. Al termine della riunione è stato deciso di togliere i blocchi sulla statale 106 e di avviare l’iter per indire un tavolo tecnico alla presenza del governatore Roberto Occhiuto.