“Quello di oggi è stato un incontro utile e positivo per far capire a tutti che un’opera come il ponte sullo Stretto non può essere un’imposizione, ma dev’essere condivisa da un territorio e da un Paese”. Lo ha detto il vice ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi, concludendo a Reggio Calabria il convegno “Palermo-Helsinki: il corridoio con il ponte sullo stretto per lo sviluppo sostenibile del Mezzogiorno d’Europa”. “Qui è stato citata una tragedia – ha aggiunto Rixi – che ha riguardato la mia città, Genova, con il crollo del ponte Morandi. In quel momento si è mosso l’intero Paese. Bisogna che l’intero Paese non si muova solo dopo le tragedie, ma si muova per prevenirle e spingere i giovani a credere che in Italia si possano realizzare grandi sogni. Abbiamo una grande capacità ingegneristica. È un peccato vedere tanti nostri giovani ingegneri lasciare l’Italia per andare a lavorare in altre aree geografiche”. “Oggi abbiamo la possibilità – ha sostenuto ancora il vice ministro – di infrastrutturare il Mezzogiorno; di cambiare un paradigma importante. Questa non è l’opera più importante che realizzeremo, ma simbolicamente la più importante perché darà luce ad un lato in cui per non tanto tempo si è mai posata l’attenzione del mondo, il Sud Italia, il centro del Mediterraneo, il mare che è croce e delizia per il nostro Paese, più trafficato a livello mondiale, ma anche più agitato da un punto di vista geopolitico. È un mare che però, per noi, è fondamentale. Il Sud Italia è un trampolino per l’economia italiana, per guardare al Nord Africa, per pensare in futuro di poter investire in quei Paesi, per dimostrare che qua possiamo fare investimenti, possiamo gestire anche problemi legati alla criminalità, utilizzando dei protocolli di sicurezza esemplari e garantire così la trasparenza dei processi e la sicurezza per chi vuole investire in questo territorio e far vedere che lo Stato c’è, è presente e crede nel Sud”.
“Questo – ha detto il vice ministro Rixi – è un cambio di paradigma perché fino ad oggi si sono raccontate tante cose, ma la verità è che dopo la realizzazione dell’Autostrada, nel Sud sono state fatte poche cose”. Rixi ha rivolto parole di apprezzamento per il coinvolgimento degli ordini professionali nel ragionamento della realizzazione del ponte sullo Stretto e delle opere che lo affiancano. “I semi crescono e germogliano – ha sostenuto ancora – solo se c’è una condizione ambientale che gli consenta di svilupparsi. Se uno semina nel deserto non otterrà nulla. Mi sembra che ci sia un clima che va sostenuto. Non mancheranno momenti di difficoltà, perché quando si apre un cantiere così importante è naturale immaginare di dover affrontare dei problemi, ma se ci convinciamo tutti quanti che questa cosa sia importante, dobbiamo trovare delle soluzioni. Non dobbiamo dire dei no. Perché il Paese deve andare avanti, deve continuare a crescere. Perché noi siamo un grande Paese e abbiamo bisogno di dare un grande futuro ed una grande credibilità ai nostri giovani”.