Ha voluto ringraziare i consiglieri comunali e i sindaci che l’hanno sostenuto, a partire da Carmine Capellupo primo cittadino di Sersale e Domenico Gallelli di Zagarise, rivolgendo un pensiero al suo predecessore Ferdinando Sinopoli e al segretario provinciale di “Azione”, Roberto Guerriero, in aula in occasione dell’insediamento. Il neo consigliere provinciale Tommaso Berlingò ha preso la parola nel corso della prima riunione del Consiglio eletto lo scorso 20 dicembre. “Siamo consapevoli che nelle condizioni economiche, organizzative e operative in cui ci troviamo non sarà facile lavorare quotidianamente per dare risposte ad una collettività variegata che declina bisogni e istanze da diverse latitudini, come quella degli 80 comuni che rappresentano il tessuto vivo e pulsante della Provincia di Catanzaro -ha affermato Berlingò-. Il mio pensiero corre indietro nel tempo, a quando, nel 2008, sotto la presidenza dell’On. Wanda Ferro, a cui rivolgo un caro ed affettuoso saluto, sedeva tra questi banchi il mio caro papà, Salvatore Berlingò primo degli eletti nella circoscrizione. (Sersale, Cerva, Petronà). A questo ricordo pieno di commozione associo il ricordo di grande gioia di un’intera comunità, Sersale e non solo ma di tutta l’area della Presila catanzarese”. Berlingò ha rivolto un ringraziamento e un saluto anche ai consiglieri comunali di Catanzaro Gruppo di Azione, presente Stefano Veraldi, che “hanno dimostrato una sensibilità particolare verso quelle aree a cui l’azione politica della Provincia negli ultimi anni sicuramente non per sola volontà politica ma anche per ristrettezze economiche è stata più penalizzata negli ultimi anni. Sedere in quest’aula per rappresentare “Azione”, il mio partito, è per me un onore e nel contempo un onere da cui in questo momento scaturiscono una molteplicità di sentimenti, tra cui spicca l’emozione e il peso che consegue alla grande responsabilità che mi è stata affidata prima di tutto dai tanti colleghi che hanno espresso la propria fiducia, che ringrazio. Colleghi e colleghe amministratori che affrontano il proprio ruolo nella quotidianità “a mani nude”, consapevoli di essere il terminale -primo e ultimo- delle proprie comunità che chiedono risposte”.