“Dopo i 3,2 milioni di euro che siamo riusciti a reperire come Regione e destinati alla Provincia di Catanzaro per il completamento delle opere relative al secondo tronco della strada del Medio Savuto, fra gli svincoli di ‘Soveria Mannelli Nord – Borboruso’ e la statale 616 nei pressi del bivio per Colosimi, che consentirà di superare il problema dell’aumento imprevisto dei costi e di procedere all’apertura al transito entro la prossima primavera, abbiamo fatto inserire una scheda nel programma del Fondo di Sviluppo e Coesione con uno stanziamento di 10 milioni di euro per il completamento del tratto di strada che arriva alla statale 616, per poi collegarsi all’uscita autostradale di Altilia Grimaldi”. Ad annunciarlo è l’assessore regionale Filippo Pietropaolo (FdI), che nei giorni scorsi ha partecipato nella sala consiliare del Comune di San Pietro Apostolo, insieme al vice presidente della Provincia di Catanzaro Francesco Fragomele, ad una riunione organizzata dal Comitato “La strada che non c’è” per discutere dello stato e delle prospettive dell’importante arteria che attraversa il Reventino. All’incontro, promosso dal presidente del comitato Domenico Mazza e dal vice presidente Pietro Folino – riferisce una nota dell’assessore – hanno preso parte diversi sindaci e amministratori dei comuni di Soveria Mannelli, San Pietro Apostolo, Serrastretta, Decollatura, Carlopoli, Bianchi, Panettieri, Gimigliano, oltre a tantissimi cittadini. “Con gli ulteriori dieci milioni di euro del Fsc – ha aggiunto Pietropaolo – si potrà così completare l’importante tronco stradale che unisce le province di Catanzaro e Cosenza, un intervento atteso da anni dalla popolazione e dalle tante attività economiche di questo territorio”. “Per il completamento dell’arteria, secondo l’ipotesi progettuale iniziale – riporta la nota – resta la parte più complessa dal punto di vista tecnico, che riguarda il collegamento verso Marcellinara e la statale 280. Un tratto per il quale non esistono ad oggi progetti esecutivi e per il quale si prevede un costo ingente, prossimo ai 500 milioni di euro. La realizzazione di questi interventi – ha sostenuto l’assessore – oltre ad avere un impatto decisivo per lo sviluppo dei territori del Reventino e del Savuto, attualmente penalizzati da una sostanziale condizione di isolamento, ha una importante valenza di Protezione civile, perché rappresenta una alternativa al tracciato autostradale nella malaugurata ipotesi un cui si verificassero calamità naturali”.