E’ durata un’ora e 40 minuti la lettura della sentenza del maxi processo Rinascita Scott. Le condanne più pesanti -30 anni di reclusione- sono state inflitte a Saverio Razionale, indicato come il boss di San Gregorio d’Ippona e a Domenico Bonavota, ritenuto il boss di Sant’Onofrio. Oltre a Razionale e Domenico Bonavota, è stato condannato anche Pasquale Bonavota, arrestato il 27 aprile scorso dopo 4 anni di latitanza perché ricercato per il processo Rinascita Scott ed il cui nome era inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi, che ha avuto 28 anni di reclusione. Condannati anche Nicola Bonavota (26 anni di reclusione), Domenico Cugliari (22 anni e 6 mesi), Antonio Larosa (24 anni e 6 mesi), Paolino Lo Bianco (30 anni), Antonio Macrì (20 anni e 10 mesi), Salvatore Morelli (28 anni e 4 mesi), Valerio Navarra (23 anni), Agostino Papaianni (20 anni), Rosario Pugliese (28 anni) e Antonio Vacatello (30 anni). L’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, condannato a 11 anni di reclusione al termine del processo di primo grado per la maxi operazione contro le cosche di ‘ndrangheta del vibonese, è stato riconosciuto colpevole per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa e per due casi di rivelazione di segreto d’ufficio. E’ stato assolto, invece, dall’accusa di abuso d’ufficio aggravato con formula perché il fatto non sussiste. La Dda di Catanzaro aveva chiesto la sua condanna a 17 anni. Il tenente colonnello dei carabinieri Giorgio Naselli, è stato condannato a due anni e sei mesi a fronte di una richiesta di 8 anni, i giudici del Tribunale di Vibo Valentia lo hanno ritenuto colpevole di tre casi di rivelazione di segreto d’ufficio ma innocente per abuso d’ufficio. L’ex finanziere Michele Marinaro, in servizio alla Dia di Catanzaro e poi alle dipendenze della presidenza del Consiglio nella sede di Reggio Calabria, è stato riconosciuto colpevole di concorso esterno e rivelazione di segreto d’ufficio e condannato a 10 anni e 6 mesi contro il 17 anni invocati dall’accusa. I giudici del tribunale hanno poi condannato a 14 anni (15 quelli chiesti), l’avvocato vibonese Francesco Stilo ritenuto responsabile di concorso esterno in associazione mafiosa, intralcio alla giustizia e favoreggiamento. E’ stato assolto invece per tre casi di rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione in atti giudiziari e un caso di favoreggiamento. Condannato a un anno e sei mesi (chiesti 20 anni), l’ex consigliere regionale Pietro Giamborino che, secondo il Tribunale di Vibo Valentia non appartiene alla ‘ndrina di Piscopio. E’ stato assolto, infatti, dall’associazione mafiosa per non aver commesso il fatto mentre è stato condannato per traffico di influenze illecite. L’ex sindaco di Pizzo ed ex presidente dell’Anci Gianluca Callipo, per il quale l’accusa aveva chiesto 18 anni, è stato assolto dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa (per non aver commesso il fatto), per due casi di abuso d’ufficio e per violazione delle leggi elettorali (perché il fatto non sussiste). Assolto anche l’ex assessore regionale Luigi Incarnato dall’accusa di traffico di influenze illecite. Nei suoi confronti erano stati invocati un anno e sei mesi di reclusione.