Anche quest’anno è stato rinnovato e perfezionato l’accordo regionale che istituisce il premio di produttività, sottoscritto da Dipartimento Forestazione, Enti Gestori e Federazioni sindacali regionali (Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil). Un importante strumento per la gestione e integrazione di altre attività nel servizio di antincendio boschivo regionale e per valorizzare ulteriormente il lavoro forestale.
«Riteniamo essenziale -ha affermato Michele Sapia, Segretario Generale della Fai Cisl calabrese- aver condiviso un progetto che potenzia l’attività del servizio Antincendio Boschivo, in una regione prevalentemente montana con uno straordinario patrimonio boschivo, ma colpita da incendi, abbandono e dissesto idrogeologico. Negli ultimi anni l’abbandono delle aree interne e la limitata attività di prevenzione in montagna hanno provocato ingenti danni e forti disagi, in alcuni casi, anche feriti e morti, per come purtroppo accaduto nei giorni scorsi a causa di un forte incendio nel reggino. Ma dovrebbe essere evidente che in un territorio come la Calabria, tra le regioni maggiormente forestate d’Italia, sono indispensabili maggiori attività e investimenti in prevenzione per garantire sicurezza per il territorio e le comunità, come fu fatto egregiamente negli anni Novanta. Per queste ragioni, in un contesto complesso come quello attuale, abbiamo fortemente condiviso l’idea di un percorso regionale a sostegno di un servizio essenziale e di pubblica utilità come quello dell’AIB. Già lo scorso anno – prosegue Sapia – il numero degli incendi registrati è significativamente calato rispetto agli anni precedenti, grazie a una immediata partenza, migliore e più efficiente organizzazione del servizio AIB e al lancio del progetto “Previeni Calabria”, che la nostra Federazione regionale ha fortemente voluto divenisse organico e pluriennale. Serve una costante e meticolosa cura e manutenzione del territorio, da garantire attraverso programmazione, risorse umane e finanziarie, che non può essere considerata come costo ma un investimento a lungo termine per la messa in sicurezza della montagna e delle pianure calabresi. Ecco che è strategico valorizzare il concetto di presidio umano, coniugando al meglio strumenti innovativi e tecnologicamente avanzati con le professionalità e l’esperienza dei lavoratori forestali, che conoscono la montagna e il bosco calabrese. A tal fine il turn over nel settore forestale calabrese rappresenta un punto centrale, senza il quale, visti i considerevoli pensionamenti, tra pochi anni resteranno solo buoni propositi e non si potrà più discutere di servizio AIB, prevenzione, lotta al dissesto idrogeologico e manutenzione del bosco. Siamo convinti e lo ripetiamo con determinazione -ha concluso Sapia- che la vera industria in Calabria si chiami “Forestazione 2.0” a cui va restituita centralità, puntando su programmazione, pianificazione e presidio umano, dando il giusto riconoscimento all’importante lavoro svolto dai forestali calabresi, che dovranno essere considerati i protagonisti per affrontare una sfida che interessa tutte le generazioni e che si chiama transizione ambientale».