CATANZARO. “Con la chiusura delle indagini dell’ inchiesta “Multopoli”, avrò finalmente l’occasione di chiarire la mia posizione in merito alle notizie apparse sulla stampa”. Lo dice Domenico Tallini, consigliere regionale, indagato nella sua qualità consigliere comunale nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Catanzaro su presunti abusi relativi alla gestione del corpo dei vigili urbani della città capoluogo di regionale. “Ritengo – dice – di aver agito sempre nella legalità e che il mio comportamento sia stato sempre eticamente rispettoso del ruolo istituzionale da me ricoperto. Ribadisco, con forza e determinazione che non ho mai chiesto l’annullamento di verbali elevati dai Vigili Urbani di Catanzaro per nessuno, tanto meno per il sottoscritto, per i miei familiari o per miei conoscenti. Sfido chiunque a portare prove o affermare il contrario. Ritengo, altresì, di non dovermi pentire per aver segnalato alla polizia locale che in occasione della partita di calcio Catanzaro-Ascoli, in prossimità dello stadio Ceravolo, venivano elevate diverse decine di verbali alle auto in sosta, situazione inconsueta, poiché mai era accaduto che venissero multate le auto dei tifosi recatisi allo stadio. Documenti alla mano, cosi come ho già fatto, – continua – posso dimostrare di non avere mai goduto di condizioni di privilegio, come confermano i ruoli di Equitalia, che mi premurerò di esibire, da cui si può desumere che il sottoscritto ha in carico una somma di euro 9.823 riguardante solo multe della Polizia Municipale di Catanzaro, di cui 5.454 euro pagati negli anni 2007-2010-2012-2013 e 4.368 con ricorsi vinti davanti al Giudice di Pace nei vari anni. Inutile ribadire – dice – he sono totalmente fiducioso nell’operato della magistratura e che ho validi elementi per difendermi nelle sedi opportune. Rimane solo il rammarico di non aver potuto dimostrare la mia correttezza e la mia estraneità ai fatti contestati allo stesso Pm che ha avviato le indagini”.