“Mi ha sinceramente stupito il decreto dirigenziale del Dipartimento Turismo della Regione Calabria pubblicato mercoledì sul sito ufficiale, avente ad oggetto Interventi Straordinari per il Rilancio dell’Attività turistica attraverso i Grandi Eventi calabresi”. E’ quanto afferma in una nota Ruggero Pegna, pioniere dei grandi eventi dal curriculum ultratrennale, ideatore di vari festival e progetti per la promozione della Calabria. “La Regione, direi a sorpresa, ha infatti tirato fuori una griglia di 8 eventi -scrive- che, si legge, dovrebbero essere i Grandi Eventi Calabresi da finanziare con 1.600.000 euro di risorse in base ad un bando del 2020 che aveva due obiettivi: assegnare il Marchio di Grande Evento e finanziare l’attività 2020, non altre. Come ho avuto modo di sottolineare alla dottoressa Cauteruccio, direttore generale del Dipartimento Turismo, che mi ha gentilmente accolto nel suo ufficio, quel bando assegnò il marchio a 14 festival e non solo agli 8 del nuovo elenco. E, come se non bastasse, ho richiamato tutti i vizi, i ricorsi, perfino le denunce alla Procura, che piovvero su quel bando per una serie di ragioni ben note”. Pegna aggiunge: “Spero e mi auguro, quindi, che si tratti di pura svista, comprendendo la mole di lavoro degli uffici regionali e il lungo periodo intercorso da allora fino a questa sorprendente quanto improvvisa riesumazione di quell’Avviso. Certo che siano state comprese le tante osservazioni che ho potuto esporre, mi auguro che lo stesso Presidente Occhiuto, che ha accorpato a sé la delega al Turismo, voglia dare attenzione ai criteri che dovrebbero indirizzare il raggiungimento degli obiettivi di un simile Decreto”. “Obiettivi che evidentemente -sostiene l’imprenditore- devono fondarsi sul richiamo effettivo di pubblico, sulla risonanza, sulle presenze reali nei luoghi degli eventi, sulla storicizzazione assegnata da tutti i precedenti e successivi bandi regionali e non solo su quello 2020, peraltro inficiato da tutti i divieti legati all’acuirsi del Covid. Sorprenderebbe, infatti, che in base a questa nuova incomprensibile graduatoria vengano considerati grandi eventi, in particolare sotto il profilo della promozione della Destinazione Calabria, manifestazioni con presenze di poche decine di persone, spesso addetti ai lavori e propri familiari, organizzati da soggetti amatoriali, piuttosto che Festival storici che assicurano decine di migliaia di spettatori e autentica risonanza nazionale”.