“Nel 2022 è proseguito il recupero dell’economia calabrese dopo la crisi Covid 19. Sulla base dell’indicatore Iter della Banca d’Italia, l’attività economica in Calabria sarebbe cresciuta del 3 per cento rispetto al 2021, un dato tuttavia inferiore a quello registrato nel Mezzogiorno e in Italia e ancora insufficiente a consentire il recupero dei livelli pre-pandemia, che sono stati invece superati nelle aree di confronto”. Lo rileva la filiale di Catanzaro della Banca d’Italia nel periodico rapporto sull’economia della Calabria.
“Il quadro macroeconomico – prosegue la Banca d’Italia nel rapporto sulla Calabria – è risultato più favorevole nella prima parte dell’anno, risentendo poi della forte incertezza legata alla guerra in Ucraina, della crescita dell’inflazione e del peggioramento delle condizioni di finanziamento. L’incremento dei costi energetici e delle materie prime, che si è acuito dopo l’invasione russa dell’Ucraina, ha progressivamente sospinto l’inflazione su livelli elevati nel confronto storico. Ne è conseguita una sensibile riduzione del potere di acquisto delle famiglie, specialmente quelle meno abbienti (più diffuse in Calabria rispetto al resto del Paese), che destinano una quota maggiore di consumi ad alcuni beni particolarmente interessati dagli aumenti (come elettricità, gas e prodotti alimentari). Nel contempo – sostiene la Banca d’Italia – l’incremento dei prezzi di vendita ha consentito una sostanziale tenuta dei risultati economici delle imprese”.