Ci sarebbero alcuni indagati nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Crotone per accertare eventuali responsabilità per il mancato intervento per soccorrere il barcone carico di migranti che il 26 febbraio scorso s’infranse, a causa della forza del mare, a poche decine di metri dalla riva. Le persone che sarebbero state iscritte nel registro degli indagati sarebbero componenti del sistema di soccorso che avrebbe dovuto essere attivato in soccorso dei migranti dopo l’individuazione dell’imbarcazione. Da qui l’iniziativa della Procura di disporre la perquisizione delle sedi di Fontex, Guardia di finanza e Guardia costiera.
Non si sa, al momento, chi sono le persone che sono state iscritte nel registro degli indagati, ma sul fatto che ci siano non ci sono dubbi. Lo scopo dell’inchiesta sarebbe quello di accertare i motivi del mancato intervento in soccorso dei migranti e se sia stata rispettata la normativa che imponeva, comunque, un intervento a prescindere dalle singole competenze e responsabilità. In questo senso, tra l’altro, in base a quanto stabilisce la legge, non si sono possono fare distinzioni tra operazione di salvataggio e operazione di polizia. La notte in cui fu avvistato il barcone, il relativo intervento fu gestito come operazione di polizia e non fu dichiarato l’evento Sar, e cioè di ricerca e soccorso. In quell’occasione intervenne soltanto la Guardia di finanza, due unità navali uscirono in mare senza però riuscire ad individuare l’imbarcazione.