GIZZERIA LIDO(CZ)/ “Sappiamo che nell’attuazione del Pnrr gli ostacoli sono tantissimi, non lo vogliamo nascondere. Però c’è un modo per stare al governo, che è quello di affrontare i problemi e tentare di risolverli e l’altro che è quello, invece, di fare allarmismo e di lavorare, magari, per vincere le prossime elezioni non per risolvere i problemi. Questo governo si è perso in questi mesi più nelle polemiche sui rave, sulle Ong, sul dibattito sul fascismo, piuttosto che sulla questione del Pnrr. I risultati si vedono perché il dossier è praticamente fermo: a distanza di sei mesi non sappiamo quali sono i capitoli che vogliono cancellare o riscrivere”. A dirlo la presidente di Azione Mara Carfagna, oggi a Gizzeria. “Ricordo – ha aggiunto – che noi, in meno di un mese, ereditammo un Pnrr scritto dal governo Conte due ma non dicemmo ‘non lo abbiamo scritto noi; è impossibile realizzarlo e, quindi, perdiamo i soldi’. No, ci mettemmo a lavorare a testa bassa, riscrivemmo quello che era possibile riscrivere e, soprattutto, lo presentammo nei tempi stabiliti a Bruxelles perché lo approvasse, perché eravamo consapevoli che si tratta di un grande piano di investimenti, il più grande dal dopoguerra in poi, per modernizzare infrastrutture, ferrovie, scuole, porti, presidi sanitari. Qui rischia di saltare l’architrave più importante del Pnrr. Lo dico qui, dalla Calabria. Qui rischia di saltare quel vincolo del 40% dei fondi destinati al Mezzogiorno che noi avevamo individuato come strumento per ridurre i divari territoriali, facendo un lavoro molto difficile di sostegno, di monitoraggio h24, di assistenza alle amministrazioni locali. Oggi leggiamo che tra i progetti sacrificabili ci sarebbero quattro tratte ferroviarie tutte al Sud. Allora, il ministro Salvini spieghi se è vero o no e il presidente del Consiglio chiarisca qual è l’idea di Nazione. È una Nazione che volta le spalle a venti milioni di cittadini meridionali, di lavoratori, di imprese? Siamo pronti a dare una mano, ma serve un’azione di monitoraggio, di sostegno, di vigilanza, ma, soprattutto serve chiarezza e trasparenza. Noi vogliamo sapere quali sono i progetti che il governo intende rinegoziare con Bruxelles. Ne parlano, ormai, da più di sei mesi, ne parlavano già durante la campagna elettorale. Non sappiamo quali siano questi progetti. Non lo sa nemmeno la commissione europea che aspettava le proposte del governo italiano a febbraio. A febbraio non sono arrivate. A marzo non sono arrivate. Adesso siamo ad aprile ed addirittura parlano di arrivare a maggio. Quindi, chiediamo trasparenza e vogliamo sapere soprattutto cosa ne sarà del 40% dei fondi da destinare alle regioni del Mezzogiorno”. “Se c’è un problema di capacità amministrativa degli Enti locali, e sappiamo che questo problema c’è e noi intervenimmo con una serie di azioni – ha concluso Mara Carfagna – si intervenga però ci si dica quali sono i problemi e noi daremo il nostro contributo”.