Il governo italiano al lavoro su un nuovo provvedimento dopo il naufragio del barcone al largo della Calabria il 26 febbraio con decine di morti e dispersi. L’ipotesi è quella di un provvedimento che coinvolgerà più ministeri sotto la regia della premier Meloni. Per questo sarebbe allo studio una nuova determinazione dei flussi regolari di migranti, grazie ad accordi di cooperazione con i Paesi di origine che devono combattere le partenze irregolari. E tra le possibili misure ci sarebbe anche l’inasprimento delle pene per i trafficanti di esseri umani e nuove procedure per semplificare meccanismi ancora troppo lenti: dai rimpatri al sistema di accoglienza, passando per l’istituto della protezione internazionale. Consiglio dei ministri a Cutro tratterà tema immigrazione Al momento comunque si tratta solo di ipotesi in attesa che si definiscano meglio eventuali provvedimenti e misure da adottare. Inoltre il tema immigrazione sarà affrontato nel Consiglio dei ministri a Cutro, annunciato dalla presidente del Consiglio Meloni e che si terrà giovedì. Dopo il Dpcm di fine dicembre scorso sui flussi, che fissa una quota massima di ingressi pari a 82.705 stranieri – di cui 44.000 per motivi di lavoro stagionale – e il decreto Ong, allo studio potrebbero esserci pene più severe per gli scafisti e la possibile idea di fissare una quota annuale per l’entrata di 100 mila stranieri regolari, che vengano poi collocati in base alle esigenze del mercato del lavoro nei vari settori. Già il 7 marzo però il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi affronterà nuovamente la questione immigrazione tornando sulla vicenda di Cutro con un’informativa urgente del governo nell’aula di Montecitorio per ricostruire la dinamica dell’intervento della Guardia di Finanza e del ruolo della Guardia Costiera dopo che Frontex aveva avvistato il barcone nello Ionio “ma senza lanciare nessun allarme”, come ha ricordato sabato Meloni. Fronte comune con PaesiMed5 per evitare altre morti. Sullo sfondo però resta la stretta collaborazione con l’Ue e le richieste che arriveranno a Bruxelles il prossimo 9 marzo, in vista della riunione del Consiglio europeo dei ministri dell’Interno.
Naufragio di Cutro, l’incidente probatorio nella prossima settimana
Potrebbe svolgersi la prossima settimana l’incidente probatorio chiesto dalla Procura di Crotone al Gip per cristallizzare le testimonianze dei superstiti del naufragio del barcone carico di migranti del 26 febbraio scorso a Steccato di Cutro e che ha provocato 70 vittime e un numero imprecisato di dispersi. In ambienti della Procura si fa presente che questi giorni sono necessari per consentire la notifica a tutte le parti in causa, tra le quali anche i familiari delle vittime che potrebbero poi costituirsi parte civile. La fissazione dell’udienza da parte del gip di Crotone non è quindi ancora avvenuta. Poi, dalla notifica del Gip devono passare almeno due giorni prima dello svolgimento vero e proprio. Quindi saranno sentiti tutti i migranti superstiti, che in questo momento, come prassi, sono indagati di reato connesso in relazione all’immigrazione clandestina. Una prassi che normalmente si chiude con il proscioglimento. Sei di loro sono già stati sentiti dalle forze dell’ordine a sommarie informazioni, in relazione alla posizione e all’identificazione degli scafisti che sono stati arrestati.