CATANZARO. “Il tratto autostradale interrotto di Mormanno non riaprirà per i week end del 31 luglio e 7 agosto, la strada 106 , con il macro-lotto già appaltato, ora è nelle mani del Consiglio superiore dei lavori pubblici, la strada statale tirrenica e quella silana sono divise in due: Delrio (del quale ricordiamo la nobile ed efficace riforma sulle Province…) dovrebbe venire in Calabria a constatare i danni enormi che l’economia turistica subirà a causa delle inoculate scelte dell’Anas e della burocrazia ministeriale”. Lo afferma il sen. Antonio Gentile, coordinatore regionale di Ncd. “Non possiamo ogni giorno abbaiare alla luna- prosegue Gentile. ma non possiamo nemmeno più tollerare questo stato di cose che consolida l’isolamento di un territorio che, invece, avrebbe bisogno di una grande svolta infrastrutturale. Sull’autostrada avevamo chiesto all’Anas di agire tempestivamente per evitare almeno il blocco dei week end caldi ma non siamo stati ascoltati. La 106 è una vergogna- continua il coordinatore di Ncd- e produce più vittime delle stesse organizzazioni mafiose : il macro-lotto è stato addirittura già appaltato , ma ora la pratica è tornata nelle mani dei burocrati del Ministero, con il rischio concreto che in sede di legge finanziaria possano essere revocati i finanziamenti. Le strade tirreniche e silane sono l’emblema di quanto detto sopra: interventi di manutenzione ordinaria vengono incredibilmente effettuati a luglio, quando si presume che ci sia un’ondata di turismo. Non possiamo davvero più tollerare questo stato di cose e al ministro ricordiamo che quando dicevamo che sarebbe stata necessaria una sua visita ci fu risposto che eravamo allarmisti. La Calabria non può essere il fanalino di coda del Paese e ancora non siamo riusciti nemmeno a ipotizzare il danno che sarà inferto all’economia turistica e all’occupazione. Al governatore Oliverio chiediamo di alzare la voce insieme a noi- conclude Gentile- perchè quando si tratta di difendere il proprio territorio non ci sono barriere di appartenenza o di maggioranza che possano impedire una discussione forte e senza alcuna remora”.