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La Cgil Calabria: “Dall’Autonomia differenziata rischi altissimi per tutto il Sud”

La Cgil Calabria: “Dall’Autonomia differenziata rischi altissimi per tutto il Sud”

 

Si è riunita martedì 21 febbraio la nuova segreteria regionale della Cgil Calabria che ha affrontato ed approfondito le problematiche relative alle riforme istituzionali, al mondo del lavoro ed al rapporto con il governo regionale sulle varie vertenze. “Per i rischi che si determinerebbero per la Calabria, il Mezzogiorno e l’intero Paese, l’Autonomia differenziata  – si legge in un documento – deve essere fronteggiata a partire da una necessaria iniziativa territoriale in grado di fare crescere il coinvolgimento della cittadinanza e un’ampia rappresentanza associativa ed essere propedeutica per l’indizione di una mobilitazione regionale, così come sta avvenendo sui temi della Pace”.
Sul precariato regionale, secondo la Cgil, “ci sono prime risposte per una parte dei lavoratori della Legge 15 (ex art.7) che sono stati contrattualizzati con l’Azienda Calabria Lavoro e per i quali continuerà ad esserci attenzione per il raggiungimento del pieno orario contrattuale. Per quanto determinato nel provvedimento assunto ieri dal Consiglio Regionale viene avviata la fase per una prima contrattualizzazione dei precari della Legge 12/2014 nell’attività di affiancamento e attuazione del PNRR e Fondi SIE. Quest’ultima attività meriterebbe  – secondo il sindacato – l’impegno per una stabilizzazione definitiva e non solamente temporale per il detto precariato con l’obiettivo di chiudere l’intero bacino con lo sbocco occupazionale”.

Rimane senza soluzioni, denuncia la Cgil, “la carenza di risorse umane del sistema pubblico, per il quale in Calabria necessita un Piano straordinario di assunzioni, necessarie a garantire competenze e professionalità, stabilità nei rapporti di lavoro e allo stesso tempo capacità di spesa delle istituzioni locali e prestazioni per il diritto alla salute nel comparto sanitario. Così come bisogna accelerare il percorso per il Piano per il lavoro che dovrà riguardare l’avviamento di giovani da avviare e formare per l’attività di manutenzione del territorio e il servizio antincendio per la prossima estate, avvalendosi del nuovo ruolo dei C.P.I. conseguente allo stato di attuazione delle misure del P.A.R. GOL. Il ruolo degli Enti strumentali – è la conclusione – deve ricevere il supporto di una completa azione di riforma che sosterremo con la concertazione, a partire da quella non più rinviabile dei Consorzi di Bonifica”.

 

 

 

 

 

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