Il coraggio e la fermezza delle donne in un libro che diventa un’esplosione di rabbia nei confronti di una società che miete vittime e violenza. “Il sangue rosa” di Francesca Porco è il simbolo dell’audacia e della volontà di andare avanti, nonostante la brutalità che semina distruzione e morte. La presentazione del libro è avvenuta nei giorni scorsi a Gioiosa Jonica, nel teatro “Gioiosa”. Il femminicidio in Italia è un fenomeno macabro e devastante. Sempre più frequentemente gli episodi di violenza avvengono tra le mura domestiche e sono in costante aumento. Si pensi che, nonostante la legge anti-stalking, le donne continuano ad essere perseguitate e uccise dai propri mariti e fidanzati. Racconti che fanno rabbrividire, eppure è la realtà. Francesca Porco racconta nelle pagine del suo libro la storia di Fabiana Luzzi, uccisa e arsa viva a soli 16 anni dal suo fidanzato e la storia di altre donne uccise brutalmente. Le indagini compiute da psicologi, criminologi e altre autorità rappresentano un tragico contorno di ciò che giornalmente le donne affrontano e cercano di respingere: la violenza dei loro compagni. “Il sangue rosa” è il sangue di tutte quelle donne che ricevono solo brutalità da parte di chi dovrebbe amarle e rispettarle più di ogni altra persona: il loro uomo. Ma l’amore non è questo. Non è un tormento che sfocia con l’odio, o una voragine di devastazione psichica e fisica. In tutte le coppie si attraversano momenti difficili, ma quando vi sono dei segnali che presagiscono qualcosa di negativo, le donne devono avere il coraggio di voltare pagina: denunciando il loro aggressore. Alla presentazione del libro, oltre alla scrittrice e giornalista Francesca Porco, sono intervenuti: Salvatore Fuda, sindaco di Goiosa Jonica, Nicodemo Vitetta, Presidente Pro Loco Unpli Gioiosa Jonica, l’editore Walter Pellegrini, Simonetta Costanzo, Docente Unical e Criminologa, Francesca Barranca, Sociologa, Domenica Tigano, Ufficiale Medico Maggiore dei Carabinieri, Cesare De Leo, Sindaco di Monasterace, Caterina Origlia, Responsabile sportello antiviolenza di Siderno. Le conclusioni sono state affidate alla moderatrice dell’incontro, Annarosa Macrì, scrittrice e giornalista.
Matilde Altomare