CATANZARO. La deputata del Movimento 5 Stelle, Dalila Nesci, ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, alla Corte dei Conti ed all’ufficio del commissario circa la nuova legge regionale della Calabria in materia di accreditamento sanitario, varata nel consiglio del 7 ottobre scorso. Nell’esposto l’on. Nesci evidenzia che il provvedimento approvato interviene “su materie di competenza del commissario” e che “lo stesso Consiglio regionale è sciolto, per quanto previsto dall’articolo 33 dello Statuto della Regione Calabria, in considerazione della presa d’atto, lo scorso 3 giugno, delle dimissioni del Governatore regionale Giuseppe Scopelliti”. In sostanza, per Nesci si tratta dell’ennesimo “abuso degli organi regionali, che stanno operando al di fuori dei propri, ridotti poteri”. La parlamentare Cinque Stelle spiega che “il consiglio regionale della Calabria non poteva legiferare sull’accreditamento sanitario, sia perché sciolto, sia perché la materia è rimessa alla struttura commissariale. È incredibile che, nonostante le nomine abusive, i richiami ministeriali sui dirigenti strapagati, le forzature in fatto di sanità e le indagini avviate pure in seguito ai miei esposti, questi soggetti continuino a calpestare le regole e le istituzioni dello Stato”. “Ho chiesto al generale Pezzi – conclude – e al sub-commissario Urbani di provvedere per l’annullamento delle disposizioni sull’accreditamento sanitario approvate di forza dal consiglio regionale. Mi auguro che con le nuove elezioni spariscano tali prassi del potere, mai viste nella storia della Calabria”.