“Leggo da qualche giorno dichiarazioni entusiaste del nostro Presidente Occhiuto per l’arrivo dei primi medici cubani in Calabria. Non sono d’accordo, non si può spacciare per un trionfo quello che oggettivamente rappresenta questa vicenda, una sconfitta per tutti i calabresi. Ho ribadito in diverse occasioni che non c’è alcun problema nei confronti dei colleghi cubani e che esiste una grande questione nazionale e calabrese nelle assunzioni specie di personale medico. Sin dal primo momento ho detto che questa non poteva essere la soluzione”. Lo scrive in una nota Amalia Bruni, esponente dell’opposizione in Consiglio regionale. “In estate – continua- con i consiglieri della minoranza ci siamo opposti a questo provvedimento perché ritenevamo che i percorsi da seguire dovessero essere altri, a cominciare da quella dei concorsi a doppio canale specialisti/specializzandi; concorsi a tempo indeterminato, svolti con tempi celeri e corretti ed altre misure di cui abbiamo ampiamente parlato ma delle quali il Commissario non ha mai voluto tenere conto. Bisognerebbe che ci fosse, per esempio, maggiore responsabilità tra Regione e Università per non perdere quelle risorse a favore di alcuni specializzandi del quinto anno che pur avendo i requisiti non sono stati utilizzati. Ora che i medici cubani sono in Calabria – prosegue – li ringraziamo per il contributo che riusciranno a dare. Sono altresì soddisfatta perché, a quanto pare, a dire di Occhiuto, avranno finalmente anche un inquadramento salariale adeguato alla loro professionalità. Questo però non deve farci distogliere lo sguardo dai problemi della Sanità calabrese che restano tali e quali a quando si è insediata la nuova Giunta”.