Non solo l’età anagrafica della popolazione, ma anche il tasso di mortalità e l’indice di deprivazione socioeconomica. Saranno questi alcuni dei nuovi criteri che dal prossimo anno verranno valutati per la ripartizione tra le regioni del Fondo Sanitario Nazionale. L’obiettivo dichiarato da parte dei governatori è quello di garantire il massimo equilibrio nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza tra tutta la popolazione nazionale. La svolta è arrivata oggi grazie all’accordo raggiunto all’unanimità nella Conferenza delle Regioni, con il quale è stata varata la ripartizione di circa 118 miliardi (a cui vanno aggiunti 1,6 miliardi dai decreti Aiuti Bis e Ter) su una dotazione complessiva del Fondo Sanitario Nazionale per l’anno 2022 pari a circa 126 miliardi. Nell’accordo, inoltre, è stato varato il principio generale “secondo il quale – ha detto il presidente della Campania, Vincenzo De Luca – le differenze di finanziamento pro-capite tra le varie regioni devono tendere a ridursi entro margini tollerabili di variabilità”. “Anche questa volta la Conferenza delle Regioni ha dimostrato grande senso di responsabilità con la capacità di affrontare e risolvere le criticità in modo unitario attraverso una forte collaborazione istituzionale”, le parole del presidente dei governatori, Massimiliano Fedriga. “Pur in un contesto difficile dovuto al caro energia, che pesa sempre più sui bilanci delle aziende sanitarie regionali e i mancati ripiani dei maggiori costi della pandemia – continua -, abbiamo riaffermato l’unità istituzionale con azioni concrete di concertazione”. “Siamo soddisfatti del grande passo in avanti compiuto – ha evidenziato De Luca -, e siamo pronti a continuare la battaglia nei prossimi anni, affinché ai cittadini campani non venga sottratto un solo euro di finanziamento per garantire loro il diritto alla salute”. Soddisfatto anche Roberto Occchiuto, il governatore della Calabria, regione che riceverà dalla ripartizione 26 milioni di euro in più rispetto a quelli preliminarmente stanziati. “Un risultato importante, per nulla scontato – afferma – e che ci riporta in linea con l’incremento pro capite medio nazionale”.