Neuropsichiatria infantile, assenti strutture in Calabria. È quanto denunciano l’Agape calabrese e Comunità competente, concordando con l’allarme lanciato dal procuratore della Repubblica dei minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Palma, e dal presidente del tribunale, Marcello D’Amico.
“Solo nel distretto di competenza del Tribunale per i Minorenni di Reggio – si legge in una nota – sono in questo momento sette i minori che avrebbero urgenza di questi servizi specializzati, minori definiti dal Procuratore vere e proprie ‘mine vaganti’ suscettibili di gravi rischi per la incolumità per sé stessi e per i familiari”. La nota, inoltre, richiama l’“allarme condiviso anche dalla presidente del Tribunale dei Minori, Teresa Chiodo, che da anni sollecita invano le istituzioni ad intervenire”.
Per l’Agape e Comunità Competente, si tratta di “una grave negazione di diritto alla salute di questi minori per i quali, a causa dell’assenza nella regione Calabria di un reparto ospedaliero di neuropsichiatria infantile e di strutture specializzate, questi minori vengono collocati in centri di altre regioni, scelte che comportano rilevanti oneri economici e soprattutto lo sradicamento dalla famiglia e dal territorio di residenza”.
“Serve ricostruire l’intero sistema sui minori”, esortano Agape e Comunità competente, “dalle comunità alle famiglie, dai servizi per minori alle strutture, in una regione dove abbiamo comunità educative che funzionano con 5 educatori (uno a 10) h24 senza professionalità specifiche, con rette insufficienti e che si fanno carico di minori con disturbi anche gravi con il risultato che il settore sta implodendo su se stesso”.