Arresti e sequestri di beni sono stati eseguiti stamattina dalla Guardia di Finanza a conclusione di un’indagine su appalti del Comune di Rende. Sono in tutto 72 gli indagati, tra politici, funzionari, imprenditori e professionisti. In particolare, tre persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari, una alla misura cautelare di divieto di dimora nel Comune di Rende, otto sono state sospese dall’esercizio del pubblico ufficio o servizio, dodici dall’esercizio di attività professionale ed imprenditoriale. I provvedimenti restrittivi e cautelari sono stati adottati dal Gip del Tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura guidata dal procuratore Mario Spagnuolo, e ha colpito anche persone che ricoprono cariche istituzionali. Sequestrate sei società, manufatti e somme di denaro depositate in conti correnti bancari. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, rivelazione di segreto di ufficio, falso in atto pubblico, turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, peculato e abuso d’ufficio. L’indagine, portata avanti dai carabinieri della Compagnia di Rende e dai finanzieri del Gruppo di Cosenza della Guardia di Finanza, ha avuto inizio dai primi accertamenti sui lavori di “Sistemazione piano viabile e messa in sicurezza Contrada Cutura, località Piano Monello (via Piemonte) e zone varie del comune di Rende, pulizia fiume Surdo per verifica perdite rete fognante” per poi estendersi progressivamente a ulteriori vicende. Gli investigatori hanno concentrato la loro attenzione anche sui lavori relativi al noleggio a freddo dei mezzi d’opera di una società, oggetto del provvedimento cautelare, da parte della società in house Rende Servizi srl; l’affidamento diretto degli interventi di riparazione della rete fognante in contrada Ospedale di Rende e dei “lavori urgenti di manutenzione straordinaria cimitero comunale, sede municipale e Piazzetta Padre Pio Villaggio Europa” del Comune di Rende. Nell’indagine, infine, è entrata pure l’occupazione abusiva del parco pubblico “Georcelli” di Rende.
Tra gli indagati anche il sindaco Manna e la vice Artese
C’è anche il sindaco di Rende, Marcello Manna, tra gli indagati dalla Procura di Cosenza per gli appalti del Comune. Al primo cittadino è stato imposto il divieto di dimora nella città. Interdetti anche altri esponenti del Comune. Ai domiciliari si trovano l’ex assessore Pino Munno, l’imprenditore Massimino Aceto e il funzionario del comune di San Vincenzo La Costa, Giovanni Motta. Nove mesi d’interdizione sono scattati per la vicesindaca di Rende, Annamaria Artese, che è anche segretaria cittadina del Pd. Sono stati interdetti anche i dirigenti comunali Francesco e Roberta Vercillo. L’interdizione dall’esercizio dell’attività imprenditoriale è stata decisa per gli imprenditori Massimo e Michele Mirabelli e Alessandro Sturino. Misure interdittive sono state disposte, inoltre, nei confronti degli imprenditori e tecnici Emilio e Gianluca Bruni, Pietro De Rose e Pietro Salituro, Francesco Garritano, Roberto Beltrano, Luigi Rovella, Giuseppe Rende, Aurelio Perugini, Andrea Sorrentino, Danilo Luca Borrelli, Franco Borrelli, Bruno Marucci. Sono indagati anche due finanzieri che sarebbero stati scoperti e denunciati dai loro stessi colleghi del comando provinciale di Cosenza. Poste sotto sequestro le società Aceto Group srl, Marp Costruzioni, Coimm sas, Redimix, Tecnoimpianti e Marian Mirabelli srl.