Si sono svolti venerdì 28 ottobre, nella Basilica dell’Immacolata, i funerali di Saverio, Aldo e Mattia Corasoniti, i tre giovani di 22, 16 e 12 anni morti nella notte tra il 21 e 22 ottobre nel rogo del loro appartamento del quartiere Pistoia di Catanzaro in cui sono rimasti feriti in modo grave anche i genitori Vitaliano e Rita, il fratello Antonello, di 14, e la sorella Zaira Mara, di 10. “Oggi è il giorno del dolore, un dolore collettivo e quindi più acuto e straziante. Non ci sono i genitori di Saverio, Aldo e Mattia a salutare per l’ultima volta i loro amati figli. C’è stata, non solo fisicamente, tutta la Città, coinvolta in una tragedia assurda e finora inspiegabile che sta costringendo tutti a fare un profondo esame di coscienza”, ha affermato Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro. Non importa che io sia sindaco – ha aggiunto Fiorita- da nemmeno quattro mesi, né servirebbe a nulla ricordare che il degrado delle nostre periferie si è sviluppato nell’arco di 20-30 anni nell’indifferenza generale. Nessuno può chiamarsi fuori e oggi tocca a me, come guida della nostra Comunità, farmi carico di questa immane tragedia e dei suoi dirompenti effetti sulla vita sociale della nostra Città. Ci siamo girati dall’altra parte, abbiamo lasciato indietro gli ultimi in tutti questi anni, quasi che non ci riguardassero i drammi quotidiani che si consumavano tra le mura degli insediamenti popolari. È il ‘sonno dell’indifferenza’, più volte denunciato da Papa Francesco nei suoi discorsi. Dobbiamo vincere questo sonno, trasformare il dolore per l’orribile fine di questi tre ragazzi innocenti in una nuova forza e in una nuova energia”. “Dobbiamo mettercela tutta -ha detto ancora il sindaco di Catanzaro- sapendo che non sarà facile cambiare una realtà compromessa da troppo tempo. Ma sappiamo anche che dobbiamo ricominciare da lì, dalle periferie, dai caseggiati senza servizi, dai quartieri-dormitorio. Come ha scritto il poeta Pasquale Panella in un brano di ‘Notre Dame de Paris’: ‘Il mondo non è qua, ma è qua che cambierà e si mescolerà. E ricomincerà da qui’. Addio Saverio, Aldo e Mattia”. Intanto è stato verificato che ammonta a 5.000 euro al massimo la somma di denaro in contanti trovata nell’appartamento della famiglia Corasoniti- Mazzei. E’ quanto si è appreso in ambienti investigativi dopo che giovedì altre fonti vicine alle indagini avevano parlato di una somma prossima ai 30 mila. Si tratta di banconote di vario taglio, gran parte delle quali inutilizzabili perché danneggiate dal fuoco. Una somma che sarebbe quindi in linea con l’attività di Vitaliano Corasoniti, di 42 anni che lavora come venditore ambulante di abbigliamento insieme al padre. Si è appreso anche che sono in miglioramento le condizioni della moglie di Vitaliano Corasoniti, Rita Mazzei, di 41 anni, che è ricoverata nel Centro grandi ustionati di Bari. La donna ha ripreso conoscenza e sarebbe anche consapevole di quanto è accaduto.