Un discorso di alto livello, che ha dato indicazioni chiare sul programma di governo ma che non ha mancato di toccare, con coraggio, anche temi sensibili della vita politica italiana. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è intervenuta martedì 25 ottobre alla Camera per le dichiarazioni programmatiche del Governo. “Io sono intervenuta qui molte volte da deputata, da vicepresidente della Camera, da ministra. Eppure la solennità è tale da non essere mai riuscita a intervenire senza sentimenti di emozione e profondo rispetto. Vale a maggior ragione oggi che, come premier, sono qui per chiedervi di esprimervi sulla fiducia a un governo da me guidato. Sarà una grande responsabilità”. “Sono la prima donna incaricata come premier -ha detto concludendo il suo intervento-, provengo da un’area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti. Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog. Lo sfavorito, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici, con l’aiuto di una valida squadra di ministri, con la fiducia e il lavoro di chi voterà favorevolmente, e con gli spunti che arriveranno dalle critiche di coloro che voteranno contro”. “Io non avrò mai timore di parole franche, dirette e delle critiche anche molto decise, sono una persona che l’ha fatto in passato, non ho mai risparmiato nessuno e mai ho mancato di rispetto nei confronti dei miei avversari e non mi aspetto che le opposizioni oggi lo facciano con me. L’unica cosa che chiedo è di essere giudicata per quello che davvero dico, penso e faccio”. “Io non devo fare nessuna scelta”, “io non sarò mai la cheerleader di nessuno”, ha detto parlando dei rapporti in Europa la premier Giorgia Meloni rivolgendosi alle opposizioni nell’intervento di replica alla Camera. E parlando dell’Europa ha aggiunto: “è soggetto forte che dovrebbe fare meno e farlo meglio, non occuparsi di tutto, del resto è scritto nei trattati: è il principio di sussidiarietà, é quello il tema che vi ho posto”.