Si incancreniscono, giorno dopo giorno, i rapporti tra la Russia di Putin e i Paesi occidentali. “La Russia non fornirà più petrolio e gas a quei Paesi occidentali che imporranno un price cap sull’energia russa”, ha detto Vladimir Putin a Vladivostok. “Non consegneremo nulla se è contrario ai nostri interessi, in questo caso economici. Né gas, né petrolio, né carbone. Niente”, ha aggiunto Putin. Putin ha detto di avere in mente di imporre restrizioni sull’esportazione di grano e sementi ucraini verso l’Europa e di volerne discutere con il presidente turco Erdogan. “Forse -ha dichiarato Putin da Vladivostok, citato dalla Tass- dovremmo pensare di limitare l’export di grano e altri alimenti lungo questa rotta (fra l’Ucraina e l’Europa, ndr). Credo proprio che ne parlerò con il presidente turco Erdogan. Dopotutto, siamo stati noi a elaborare il processo di esportazione dei cereali ucraini”. Putin ha anche detto che “la Russia non ha iniziato le azioni di combattimento in Ucraina, ma sta cercando di mettere fine ad esse, perché è dal 2014 che continuano”. La replica di Kiev. “Gli accordi firmati a Istanbul riguardano solo una questione, ovvero il trasferimento di navi da carico attraverso il Mar Nero. La Russia non può imporre all’Ucraina dove inviare il suo grano e l’Ucraina non può imporre lo stesso alla Russia”, ha affermato il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. Da parte sua il presidente turco Erdogan ha detto che l’Occidente sta portando avanti “una politica di provocazione” nei confronti della Russia e che non considera “giusto” questo atteggiamento. “Non vale più la pena di ascoltare quello che dice il presidente russo Vladimir Putin sul fronte dell’energia poiché la Russia non fa altro che ricattare l’Ue e questo si vede dal fatto che a diversi Stati membri sono state completamente tagliate le forniture”, ha commentato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. “Ora come ora dobbiamo solo proteggerci, rinforzare la nostra posizione”, ha aggiunto.