Le centrali cooperative partono all’attacco dopo le parole del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che nei giorni scorsi aveva auspicato un intervento della magistratura in merito all’attività delle società private che impiegano medici. “Le parole del Presidente Occhiuto durante l’ultimo Consiglio regionale – si legge in un documento firmato da Camillo Nola, coordinatore di Alleanza delle Cooperative Italiane e Presidente di Confcooperative Calabria, Lorenzo Sibio, presidente della Legacoop calabrese e Gennaro Raso, presidente di Agci Calabria – squarciano finalmente un velo opaco che attanaglia il mondo socio-sanitario in Calabria. Vogliamo ricordare a tutti che la cooperazione, quella vera, è al servizio di migliaia di utenti in Calabria, offre risposte a bisogni essenziali e rimane estranea ai forti interessi che girano sul grande budget sanitario. Purtroppo – si fa rilevare – ci sono soggetti societari, forse anche cooperativi, che fanno dell’interposizione di manodopera il proprio core business e sono di fatto delle agenzie interinali che speculano nel mondo socio sanitario, spinte da interessi di lucro, e dunque con principi ed obiettivi opposti rispetto a quelli che muovono quotidianamente le nostre iscritte sociali e sanitarie”. “E’ un bene che il Presidente della Regione finalmente scopra il vaso di pandora delle speculazioni originate dal libero mercato, che danneggiano il nostro sistema sanitario e sociale” dice Camillo Nola. “Condividiamo pienamente – aggiunge – l’azione di contrasto agli speculatori di sofferenze attraverso tutte le opportune iniziative, temporanee e/o strutturali, utili a risollevare la sanità regionale dal disastro permanente; è necessario, però, anche prendere posizione contro tutti coloro che, fortemente interessati, approfittano delle polemiche per infangare con una certa malizia il buon nome della Cooperazione in Calabria e nel Paese, rivendicando tra l’altro presunti primati in termini di morale ed etica. Per quanto ci riguarda – continua – riteniamo che il Presidente, in qualità di commissario della Sanità, valuti la necessità di porre in campo una ricognizione permanente delle cooperative che lavorano con le ASP in tutti i settori, dalle pulizie ai servizi socio-sanitari, per comprendere quali di queste sono (come prevede la Legge) regolarmente revisionate dal Ministero, quali hanno i bilanci depositati e i regolamenti interni consegnati alle Direzioni Territoriali del Lavoro”. Le coop associate, aggiunge Nola, “offrono servizi e non lavoratori interinali, rispondono ai bisogni di tanti calabresi garantendo il diritto all’assistenza di malati, anziani, minori e famiglie, soggetti fragili che il sistema del Welfare regionale da solo non riuscirebbe mai a garantire. Inoltre, sono parte del tessuto sano dei territori nei quali contribuiscono alla crescita e allo sviluppo, portando avanti i principi di solidarietà, mutualità e sussidiarietà, ponendo al centro unicamente la persona. Mi rifiuto di pensare, conoscendolo, che il Presidente Occhiuto abbia voluto attaccare genericamente il mondo della Cooperazione – continua Nola – quella che rappresenta l’ossatura dei sistemi di welfare e della educazione, di lavoro equo e di responsabilità sociale d’impresa in questo Paese. In tal senso, chiedo al Governatore in nome della trasparenza di pubblicare i nomi dei soggetti societari che hanno fatto queste proposte e per comprendere se effettivamente ci sono anche tipologie cooperative”.