Anche se mancano ancora due settimane al deposito ufficiale delle liste dei candidati, la campagna elettorale è già entrata nel vivo. A monopolizzare il dibattito politico negli ultimi giorni è stato il tema delle alleanze nel centrosinistra, con l’accordo tra Partito Democratico e Azione/+Europa siglato da Enrico Letta e Carlo Calenda dopo diversi giorni “burrascosi”. È quindi un ottimo momento per fare il punto sulle intenzioni di voto, anche perché nelle ultime due settimane – proprio per “inseguire” gli sviluppi dell’attualità politica – sono stati pubblicati ben 13 sondaggi da parte di 9 istituti differenti (praticamente al ritmo di uno al giorno). Nelle intenzioni di voto alle liste, queste elezioni si vanno sempre più configurando come una corsa a due tra Fratelli d’Italia e Partito Democratico, entrambi in crescita e separati da pochi decimali, a cavallo del 23%. Al terzo posto, staccata ormai di ben 10 punti dalla capolista FDI, troviamo la Lega, nuovamente al suo punto più basso di questa legislatura. Il Movimento 5 Stelle resiste poco sopra il 10%, anche se alcuni istituti (Demopolis, Quorum e Tecnè) lo vedono un filo sotto questa soglia “psicologica”. Alle spalle dei 4 partiti maggiori (anche se ormai sono solo due i soggetti che potremmo definire tali) troviamo una Forza Italia in lieve calo all’8%, seguita da Azione/+Europa al 5%. Probabilmente è ancora presto per dire se la fuoriuscita di alcuni “pezzi da 90” da Forza Italia come i ministri Brunetta, Carfagna e Gelmini (e l’ingresso delle ultime due in Azione) porterà ad un travaso di voti tra queste due forze politiche. Un’altra federazione -quella tra Verdi e Sinistra Italiana- è l’unica altra forza politica che al momento sembra in grado di superare la soglia di sbarramento del 3% prevista dall’attuale legge elettorale.