Le emergenze idriche che si stanno susseguendo nelle ultime settimane e la verifica del piano di contrasto, sono stati al centro di una riunione convocata dal commissario della Sorical Cataldo Calabretta. Alla riunione -spiega una nota- ha partecipato la responsabile dell’Area Commerciale, Pia Chiarella, tutta l’area operativa della società, il direttore Sergio De Marco ed i responsabili dei 10 uffici di zona e dei tre compartimenti Nord, Centro e Sud. Nel corso della riunione, sono stati analizzati i recenti casi verificatisi a Rossano e Lamezia dove -a causa di civili abitazioni, sottoservizi di altri operatori e opifici costruiti a ridosso delle condotte posate dalla Cassa per il Mezzogiorno oltre 50 anni fa- sono stati arrecati danni alla società e impedito alle imprese di poter intervenire con le riparazioni in tempi celeri. Una situazione di grave danno per la Sorical -è stato sottolineato nel corso della riunione – perché spesso costretta a demolire e ricostruire lo stato dei luoghi o, come nel caso di Rossano, addirittura costruire un bypass in piena emergenza e nel week end. Nel caso di Lamezia, la situazione è ancora più complessa: la fascia di esproprio, all’epoca individuata dalla ex Casmez, dove è stato posato un tratto di condotta dell’acquedotto Sambuco, è diventata una strada. Inoltre, la zona è stata urbanizzata dal Comune, sicuramente dopo la costruzione dell’acquedotto, e oggi ci sono diverse interferenze che impediscono la normale manutenzione della condotta; sopra la stessa poi, sono stati costruiti manufatti in cemento armato dalle aziende di sottoservizi, luce e gas; mura di cortili di civili abitazioni sono quasi a ridosso della condotta. Per il ripristino dei luoghi occorre attendere l’ultimazione delle lavorazioni da parte dei gestori dei sottoservizi e solo successivamente sarà possibile procedere con gli altri lavori. Disagi per i cittadini, ma soprattutto oneri per la Sorical che ha presentato una richiesta di finanziamento alla Regione per poter abbandonare le zone e realizzare un tracciato diverso per l’acquedotto Sambuco. Nel corso della riunione sono state analizzate altre questioni come i furti di acqua dagli acquedotti e la siccità che sta interessando diverse sorgenti ubicate nel territorio crotonese, vibonese e catanzarese. Rispetto alla pressante richiesta da parte di alcuni Comuni di maggiori portate di acqua già dal mese di giugno, è stato fatto presente che ciò non è sempre possibile, sia per carenza di maggiore risorsa idrica, sia a causa dei maggiori costi energetici e manutentivi straordinari che le società in questa fase non è nelle condizioni di sostenere. Riguardo invece ai costi energetici, – si sottolinea – nel 2002 la bolletta elettrica raggiungerà la cifra record di oltre 65 milioni di euro contro i circa 27 milioni degli anni precedenti.